Prosegue fino al 20 settembre alle Scuderie del Quirinale la mostra Arte della Civiltà Islamica aperta a fine luglio. Mostra che, nella sua ultima fase, e’ affiancata da una iniziativa parallela alla Sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni (scalinata di via Milano 9a). Si tratta di Musica, incontri e cinema della Civiltà Islamica, dal 3 al 15 settembre. “Come consuetudine – ricordano le Scuderie – ogni mostra è affiancata da un programma di eventi, in grado di offrire al pubblico occasioni di approfondimento sui contenuti del progetto espositivo. Nel corso di quattro incontri presso la Sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni, il curatore della mostra e alcuni tra i più autorevoli studiosi propongono un percorso di analisi della civiltà islamica e delle sue espressioni culturali nelle varie epoche, soffermandosi sugli elementi caratterizzanti l’arte, la storia, la politica, la religione e la letteratura del mondo islamico. Nella stessa sala, alcune opere cinematografiche ci aiutano a tracciare un ponte tra passato ed esperienze individuali del presente: soffermandosi su scontri e contatti tra culture distanti, tra individui di credi e generazioni diverse, le proiezioni evidenziano inoltre lo scarto tra l’immagine sorpassata del lontano Oriente, offerta dal cinema classico, e la necessità di un confronto obiettivo con la vicina realtà contemporanea. Completa il programma uno straordinario concerto all’interno degli spazi espositivi delle Scuderie del Quirinale, pensato per far vivere le opere d’arte attraverso la musica. Il pubblico potrà così ammirare i capolavori dell’arte islamica sospinto dai ritmi avvolgenti della tradizione musicale araba, riletta e attualizzata da Milagro Acustico Medina Sound, uno dei nostri gruppi più interessanti e acclamati per la ricerca svolta da oltre venti anni sulle tradizioni sonore del Mediterraneo”. Il primo incontro, giovedì 3 settembre, ore 18.30, vedrà protagonista il curatore della mostra Giovanni Curatola, con la conferenza Un’introduzione all’arte islamica. Contestualizzando alcune delle opere presenti in mostra con immagini di architetture provenienti dai vasti territori della dominazione islamica, si potrà seguire lo sviluppo cronologico dell’arte musulmana fino ai grandi imperi cinquecenteschi. Saranno quindi passati in rassegna gli approfondimenti tematici proposti nell’itinerario espositivo: calligrafia, geometria, arabeschi e figure, per chiudere con i gioielli d’epoca Moghul.
La mostra
Mille e quattrocento anni di storia, territori che dalla Spagna giungono fino alla Cina, con materiali disparati: pietra, stucco, tessili, vetri, metalli, avori, cristalli di rocca, legni, ceramiche, gioielli, miniature…. Il tutto compone un affascinante e probabilmente inatteso affresco, capace di stupire, coinvolgere ed emozionare chi vorrà visitare alle Scuderie del Quirinale la mostra Arte della Civiltà Islamica dal fino al 20 settembre. La mostra è organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo, in collaborazione con Dar al-Athar al-Islamiyyah, National Council for Culture, Arts & Letters del Kuwait. Da ormai quaranta anni Sheikh Nasser Sabah al-Ahmad al-Sabah e Sheikha Hussah Sabah al-Salim al-Sabah – si legge nella presentazione delle Scuderie – raccolgono opere d’arte islamiche e del Medio Oriente pre-islamico. La loro collezione, stimabile in circa 35.000 oggetti, è certamente una delle più importanti al mondo, non solo per ampiezza, ma anche per qualità e originalità delle opere. In occasione della Festa Nazionale del Kuwait il 23 febbraio 1983 la Collezione venne offerta in prestito permanente al Museo Nazionale del Kuwait dove rimase fino alle tragiche vicende dell’invasione irachena dell’agosto 1990. Dalla razzia allora operata si salvarono un centinaio di oggetti, il nucleo della mostra Arte Islamica e Mecenatismo, protagonista in seguito di un tour che ha toccato oltre venti fra i musei più importanti del mondo (giunse anche in Italia, a Firenze nel 1994). Le altre opere, in seguito quasi integralmente recuperate a Baghdad, sono poi tornate in Kuwait e costituiscono una delle raccolte medio orientali più complete e prestigiose al mondo. Il Dar al-Athar al-Islamiyyah Casa delle Espressioni Culturali dell’Islam, guidato con competenza e passione da Sheikha Hussah, non è solamente un museo – e già sarebbe molto – ma un attivissimo centro culturale polifunzionale attivo in un piccolo paese, il Kuwait, con una grande propensione e vocazione alla Cultura, colta e popolare, caratteristica che lo distingue e rende unico. Conoscere, capire, educare al bello sono compiti irrinunciabili di ciascun individuo, una missione complessa e difficile in questi anni di tensioni, scontri e conflitti armati che creano insicurezza e paure non irrazionali; il mondo si interroga su quale risposta fornire alla drammatica e violenta realtà che ci circonda, e “le donne e gli uomini di buona volontà” incessantemente cercano e percorrono un itinerario che è fatto di dialogo e comprensione, pur nelle differenze, mai negate, ma semmai percepite come un importante valore. I mondi islamici (impossibile e errato – raccomandano le Scuderie – declinare Islam al singolare), sono negli ultimi anni saliti alla ribalta per ragioni disparate di ordine religioso, economico e politico, ma sempre più si è imposta la necessità di conoscere, capire, educare. L’arte è la migliore ambasciatrice di culture e civiltà ormai più che millenarie. La ricca e variegata Collezione al-Sabah attraverso l’esposizione di oltre trecento opere d’arte permette al grande pubblico di avvicinarsi a una espressione artistica multiforme, ricca, elegante, raffinata e per molti versi assolutamente sorprendente. Una sfida al dialogo e alla comprensione e allo stesso tempo una scoperta preziosa. Il percorso della mostra si articola in due parti. La prima è rigorosamente cronologica, e introdotta da una piccola sezione numismatica atta a inquadrare storicamente e geograficamente le principali fasi dello sviluppo delle civiltà musulmane. Si prendono le mosse dalle influenze delle grandi civiltà rivali di quella nascente islamica (tardo antica bizantina da un lato, mesopotamica orientale dall’altro, non senza sottovalutare gli apporti centroasiatici, indiani e dell’Oriente più estremo…) sugli inizi e sul periodo formativo, per passare allo sviluppo di un linguaggio artistico autonomo e peculiare che via via si ramifica e consolida con esiti di superbo equilibrio, per concludere con i tre grandi imperi cinquecenteschi, veri giganti politici e culturali: l’impero mediterraneo dei Turchi Ottomani, quello iranico dei Safavidi di confessione sciita ma straordinariamente aperti al resto del mondo, l’opulenza fiabesca della corte indiana dei Moghul. Nella seconda parte si esemplificano i temi e modi artistici centrali delle esperienze artistiche islamiche: il rigore formale delle stupende calligrafie, la scientifica e dotta esplorazione delle possibilità matematico/geometriche, l’inesausta e infinita fantasia del motivo floreale ripetuto (arabesco), fino alla rappresentazione astratta e realistica della figura animale o umana a smentire il trito e falso mito della iconoclastia islamica. Chiude la mostra lo scintillante sfarzo del tesoro con le opere di oreficeria, principalmente indiane, vanto della Collezione al-Sabah che in questo settore non teme per quantità e qualità delle opere, rivali al mondo.
Info: www.scuderiequirinale.it