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Befana, l’Italia dei cento dolci… Ma può mancare il carbone?

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Tradizione antica, la calza della Befana viene riempita di solito di piccoli dolci, biscotti, liquirizia, caramelle, cioccolatini, croccanti. Ma ogni regione d’Italia ha le sue tradizioni. Anche per i dolci da consumare nel giorno dell’Epifania. Una delle più antiche ricette è la Pinza veneta, una sorta di pizza di polenta dolce, preparata con farina gialla e frutta secca. In Piemonte, si prepara la Focaccia della Befana. Un altro dolce tipico è il torrone. Tre i più famosi: quello di Cremona (più morbido), il beneventano (duro) e quello siciliano (croccante). Per i liguri non è festa senza gli anicini e la torta genovese di pistacchi. Il dolce più diffuso è la torta o ciambella che accomuna quasi tutti i Paesi europei, dove è conosciuta con nomi diversi e piccole varianti. Fatta di pasta brioche, arricchita con uva passita, mandorle o canditi, è caratteristica dei territori più freddi. Diffusi anche i biscotti erano i veri protagonisti della calza: di pasta frolla, glassati, alle mandorle o al cioccolato. I più famosi sono i Befanini toscani o della Lucchesia. Originari della Versilia, al Rhum o all’anice, sono ricoperti di glassa colorata e confettini. Molto simili sono i Befanotti pugliesi. Anche la frutta candita è tra i protagonisti della calza. E’ molto diffusa in Sicilia e in Costiera Amalfitana, che è famosa in tutto il mondo per le scorzette di arancia candite. Ma diffusissima è anche la frutta secca: noci e fichi vanno per la maggiore. Non bisogna dimenticare, infine, il carbone dolce. Come potrebbe mancare nella calza? E’ fatto con zucchero, albumi d’uovo e coloranti. Una ricetta? Eccola: Tempo: 15 min; Porzioni: Dosi per: 4 persone; Ingredienti: Alcol puro 10 g, Coloranti alimentari in polvere nero 5 g, Limoni gocce di succo 4, Zucchero semolato 300 gr, Acqua 100 g. Per chi avesse voglia di cimentarsi…