Archiviato il Natale è ora di pensare al Capodanno. Con un occhio particolare alla sicurezza. Perché ogni anno si ripete la tragedia delle vittime dei “botti”. Pericolosi in se’, da maneggiare con cura e attenzione, diventano pericolosissimi se non sono realizzati a regola d’arte. E in realtà il mercato dei fuochi pirotecnici abusivi e fuori norma continua purtroppo a fiorire. L’allarme è lanciato da FareAmbiente, con il suo consueto rapporto di fine anno. Dai dati della Consulenza statistica attuariale dell’Inail – sottolinea il rapporto – emerge che dal 2012 al 2014 sono stati 72 gli incidenti sul lavoro registrati nel settore dei fuochi pirotecnici e di questi 12 hanno avuto esito mortale. A questi si sono aggiunti nel 2015 i 14 morti causati dagli incidenti di Qualiano e Modugno, dove il 13 maggio 2015 e il 24 luglio sono morte 4 e 10 persone. In Italia il comparto, secondo l’Inail conta meno di 300 aziende, per un totale di circa 500 lavoratori, a questi si devono aggiungere le aziende che lavorano in nero e quindi non censite (che sono almeno un altro 30% che si sommano a quelle censite). Il 60% degli infortuni dal 2010 al 2014 hanno subito ferite e contusioni, in particolare agli arti inferiori e alla testa. Tra le cause più frequenti si registrano la “perdita di controllo di macchinari/utensili” (più di un terzo dei casi), lo “scivolamento, inciampamento con caduta” (un quarto dei casi) e ovviamente “esplosione, incendio” (un quinto dei casi). È il centro sud a subire i maggiori danni sul lavoro in suddetto comparto, anche perché è la zona in cui sono presenti in modo più capillare le imprese (di carattere principalmente familiare con in media due addetti). A questi tipi di incidenti si legano quelli causati dall’uso scorretto da parte degli utenti, che usano in modo inappropriato materiale esplosivo durante le festività natalizie. Nel 2014 sono stati del – 30% circa i feriti dal 2013, passando da 361 a 251, mentre il totale dei feriti con prognosi superiore a 40 giorni è sceso da 16 a 12. La città con il maggior numero di feriti è stato Napoli con 48 persone. I dati evidenziano anche una riduzione sul numero dei minori di 18 anni. In base ai dati scaturiti dall’indagine posta in essere dall’Ufficio Studi e ricerche di FareAmbiente, il 56% degli italiani acquista fuochi pirotecnici non a norma,il 46% sa che sono pericolosi ma sono convinti di poterli usare senza problemi. Il 62% del campione non rinuncerebbe mai a sparare fuochi pirotecnici in quanto fanno parte della tradizione. Il 12% è contrario in quanto possono causare problemi agli animali.
Il discriminante per l’acquisto, in caso di botti non è il prezzo (13%) ma il rumore e i colori ( 49%), seguito poi dalla sicurezza (25%). Analizzando i dati della Guardia di Finanza si evince come il periodo buio e pericoloso è il mese di dicembre, i dati evidenziano infatti come i sequestri sono inferiori al 10% di quelli totali (anno 2015). I dati evidenziano anche una riduzione nei sequestri fra il 2013-2014, con invece un incremento i persone denunciate a piede libero e arrestare. Nel 2015 sono invece aumentate le persone arrestate. In base ai dati scaturiti dall’indagine posto in essere dall’Ufficio Studi e ricerche di FareAmbiente, il 56% degli italiani acquista fuochi pirotecnici non a norma,il 46% sa che sono pericolosi ma sono convinti di poterli usare senza problemi.
Il 62% del campione non rinuncerebbe mai a sparare fuochi pirotecnici in quanto fanno parte della tradizione. Il 12% è contrario in quanto possono causare problemi agli animali. Il discriminante per l’acquisto, in caso di botti non è il prezzo (13%) ma il rumore e i colori (49%), seguito poi dalla sicurezza (25%).
Info: http://www.farembiente.it