Dal 16 al 21 febbraio ancora donne protagoniste sul palcoscenico del Teatro Argentina con “7 minuti“, la pièce di Stefano Massini che scruta i dilemmi di una squadra di operaie, capeggiate da Ottavia Piccolo, alle prese con ricatti aziendali, in uno spettacolo diretto da Alessandro Gassmann, produzione Teatro Stabile dell’Umbria, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile del Veneto.
Lavoro, donne e diritti, per dare voce e anima a undici protagoniste operaie che raccontano le paure per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, le rabbie inconsulte e le angosce che situazioni di precarietà lavorative possono scatenare. Basato su un episodio realmente accaduto in una fabbrica francese, 7 minuti porta in scena il duro braccio di ferro tra le operaie tessili di Yssingeaux, nell’Alta Loira, e i nuovi dirigenti subentrati al controllo.
Il fatto di cronaca risale al gennaio 2012 quando undici donne si riuniscono per decidere se accettare la riduzione di 7 minuti nella pausa. «Ci sono storie che ti vengono a cercare. Sembra che facciano davvero di tutto per essere raccontate, per essere scritte. Una di queste mi ha raggiunto e conquistato – commenta Stefano Massini – d’altra parte poteva passare inosservato quel braccio di ferro cosi spietato fra le dipendenti – tutte donne – di uno dei massimi colossi industriali francesi e i nuovi dirigenti subentrati al controllo? La storia delle operaie di Yssingeaux mi ha dato la caccia per vari mesi. Non potevo aprire un quotidiano o cliccare su una web-page senza trovarmi di nuovo davanti quei visi femminili, assortiti di ogni età, impegnate in una difesa epica – antica eppure modernissima – della propria dignità di lavoratrici. Ma in quale modo raccontare in teatro tutto questo? Il pretesto me l’ha fornito, come sempre, non il filone principale bensì uno dei tanti aneddoti di cui e costellata la drammatica trattativa di quei giorni: la lunga riunione del consiglio di fabbrica che doveva decidere se accettare o meno una rinuncia ai propri diritti acquisiti».
Un’unica scena per descrivere i percorsi di vita di questo gruppo di operaie, madri, figlie, capaci di raccontare un’umanità che tenta disperatamente di reagire all’incertezza del futuro. E Ottavia Piccolo, Blanche, rappresenta tra questi undici caratteri, la possibilità di resistenza, il tentativo di far prevalere nel caos la logica, la giustizia, una sorta di “madre coraggiosa” che tenta di indicare una via alternativa. «Il disegno registico – annota Alessandro Gassmann – si concentrerà sul tentativo di dare verità a queste anime, descrivendone, in una scenografia iperrealista, tutte le diversità, emozioni, incomprensioni, tentando, come sempre, di amplificare le emozioni già presenti nel testo. Il teatro può davvero essere luogo di denuncia senza mai rinunciare alla produzione di emozioni, questo ho fatto finora e continuerò a fare con 7 minuti».