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Enrico Lo Verso al Ghione con le Metamorfosi di Ovidio

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Un testo a parti fisse e parti modificabili in base agli “ospiti” della serata. Storie da raccontare, tratte dal capolavoro della classicità: Metamorfosi, scritto da Ovidio, nel tentativo di  “tessere” quel grande arazzo di miti e leggende che, a distanza di duemila anni, fanno parte del tessuto collettivo patrimonio dell’umanità.

In scena l’amore di Apollo e Dafne, il viaggio impervio di Dedalo e Icaro, la bellezza incontenibile di Narciso, la brutale violenza ai danni di Proserpina, la vendetta di Pallade contro Aracne ed altri ancora. Il racconto su testi tradotti esclusivamente per lo spettacolo dal latinista Nicola Pice, è affidato ad Enrico Lo Verso che guida il pubblico in un viaggio senza tempo tra miti e leggende, attraversa l’Olimpo e svela vizi e virtù degli dei. Come un moderno Ovidio, l’attore traccia la narrazione avvalendosi della presenza sul palcoscenico di “ospiti d’eccezione”, che, per ogni replica, portano il loro omaggio al Poeta.

Lo spettacolo così diventa in ogni replica “altra cosa”, si trasforma grazie alle diverse sensibilità artistiche che si avvicendano e dalla sinergia che si crea fra le diverse interpretazioni.

Nasce così l’idea di uno spettacolo evento destinato a sole poche date su territorio nazionale che ha debuttato nell’estate del 2017 presso il teatro antico di Segesta, ha fatto tappa nei teatri e nei festival italiani, portando sui palcoscenici musicisti, coreografi ed artisti di vario genere.

Il 26 maggio sarà in scena a Roma (Teatro Ghione, ore 18,00 – in caso di sold out replica alle 21,00), dove la recitazione di Enrico Lo Verso sarà accompagnata dal pianoforte di Francesco Maria Mancarella, dal clarinetto di Lorenzo Mancarella e dalla beatbox di Filippo Scrimieri, in arte BigByps.

Parole e musica saranno incorniciate dalle coreografia aeree e a corpo libero di Marilena Martina. Pregiata partecipazione sarà quella di Sade Mangiaracina, straordinaria pianista jazz di fama internazionale (che ha portato la sua musica e il suo talento nei più prestigiosi teatri e jazz club di New York, Mosca, Shangai, Parigi e Tokio, per citarne alcuni),  nominata da MUSICA JAZZ, la più autorevole rivista Jazz, attraverso il referendum TOP JAZZ, tra i primi 10 artisti nella categoria “Miglior Talento dell’Anno”.

“Un’idea di spettacolo nata dal desiderio di coniugare al racconto altre forme artistiche ed espressive, per tessere una narrazione multidisciplinare di un viaggio fantastico, in uno dei più interessanti capolavori della letteratura”, spiegaAlessandra Pizzi, che ha curato l’adattamento e la regia dello spettacolo.

Tutto all’interno di una messa in scena che tenta di rendere il mito popolare, avvicinandolo quanto più possibile alla sua primaria funzione, cioè quella di “spiegare” agli uomini le verità imponderabili. L’allestimento è un omaggio che la regista ha voluto fare alla lunga tradizione delle feste popolari che scandiscono la vita sociale del Paese, ma soprattutto alla sua terra d’origine: il Salento.  Sul palco è quindi rievocata l’atmosfera delle feste di piazza, dove tra luminarie, decori e le sonorità della “pizzica” si animano i miti, in uno spazio “ludico” come sa essere quello del palcoscenico.

Storie ri-lette con un linguaggio contemporaneo, efficace ed essenziale, riattualizzano il mito, individuandone i tratti essenziali della validità nella società contemporanea. Di classico resta, dunque, il valore del messaggio, che supera il tempo e resta integro. Perché il mito persiste solo oltre la storia, se il suo potere è senza tempo, se il suo valore è universale.