Home teatro Eros Pagni porta in scena aa “Salomè” di Oscar Wilde

Eros Pagni porta in scena aa “Salomè” di Oscar Wilde

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Nel palazzo del tetrarca di Giudea, Erode Antipa, che ha sposato l’ex moglie del fratello Filippo, Erodiade, si sta svolgendo un banchetto che vede ospiti giudei, romani, egizi. Sulla terrazza un soldato siriano e un altro di Cappadocia ammirano la bellezza della luna e quella della principessa Salomè, figlia di Erodiade. Nel salone c’è una grande cisterna dove il tetrarca Erode ha fatto rinchiudere Iokanaan, spaventato dal suo comportamento: il profeta, infatti, urla dal fondo della sua prigione le profezie sull’avvento del Messia condannando il comportamento dei monarchi di Giudea. Salomè, infastidita dai continui sguardi interessati di Erode, si allontana dal banchetto e, incuriosita dall’uomo ne chiede la liberazione alle guardie per potergli parlare. Questi, spaventati, cercano di eludere la richiesta, ma alla fine cedono alle lusinghe della principessa. Uscito dalla cisterna Iokanaan proferisce parole di sdegno contro Erode ed Erodiade. Ma l’aspetto e la voce del profeta seducono Salomè e la inducono a rivelare l’irrefrenabile desiderio di baciarlo: «Bacerò la tua bocca, Iokanaan; bacerò la tua bocca». Iokanaan la sfugge inorridito, mentre il capitano della guardia, innamorato di Salomè, si uccide nel sentirla esternare in maniera tanto audace la repentina e travolgente passione per il profeta. Giungono sulla terrazza Erode e Erodiade. Il tetrarca blandisce amorosamente Salomè, la quale, di contro, non fa mistero del fastidio che le provoca il comportamento del patrigno. Iokanaan inveisce contro i costumi libertini di Erodiade, la quale è profondamente offesa dalle accuse, ma soprattutto dalla mancata difesa da parte del marito. Ma Erode è troppo preso dalla bellezza di Salomè per darle retta e quando le chiede di danzare per lui arriva ad offrirsi di esaudire qualsiasi suo desiderio. Salomè accetta l’offerta ed esegue la danza dei sette veli, posando i piedi nudi nel sangue del cadavere del capitano della guardia. Terminata la sua esibizione, la danzatrice esprime il suo desiderio: vuole che le venga consegnata la testa di Iokanaan su un bacile d’argento. Inorridito, Erode prova a convincerla ad accettare qualsiasi altro dono: la metà del suo regno, i suoi rarissimi pavoni bianchi, gli abiti e i gioielli più preziosi, ma Salomè è irremovibile, pretende la testa di Iokanaan per poter finalmente fare quello che il profeta le ha negato, baciare le sue labbra. Erode non vorrebbe proprio uccidere un uomo che ha visto Dio, ma non può venir meno alla parola data e alla fine cede, dando ordine di decapitare il profeta. Salomè, ricevuto il suo dono, bacia le labbra di Iokanaan. Erode, in preda all’orrore, ordina ai suoi soldati di uccidere la ragazza, che resta schiacciata sotto i loro scudi.

Teatro Eliseo

 

11 – 23 dicembre 2018