Giovedì 14 aprile (ore 21.00) sul palcoscenico dell’Argentina la Scuola di Teatro e Perfezionamento professionale del Teatro di Roma presenta “Cymbeline“, studio scenico conclusivo del laboratorio condotto dal regista Gianluigi Fogacci.
La complessa e affascinante opera dell’ultimo Shakespeare è proposta nella restituzione pubblica del modulo formativo che, dal 21 febbraio al 13 aprile, ha coinvolto un gruppo di 12 giovani attori guidati da Fogacci in un intenso percorso laboratoriale. È questa la vocazione della Scuola del Teatro di Roma, dedicata al perfezionamento di attori già diplomati e finalizzata all’immissione nel mercato del lavoro. Attraversando l’articolato intreccio del Cymbeline, il laboratorio offre agli attori la possibilità di sperimentare e confrontarsi con la ricchezza drammaturgica di una “tragicommedia” che ruota intorno alla scommessa di un marito vanesio sulla fedeltà della moglie. Così, Fogacci accompagna i giovani allievi della Scuola in un viaggio dove ancora i temi shakespeariani – la giovinezza e la vecchiaia, il potere rigenerante della natura, la riconciliazione e il perdono, l’amore – sono sorprendentemente contemporanei.
“Sembra che Shakespeare nel crepuscolo della sua esistenza si sia cimentato a costruire un intreccio che contiene molti echi delle sue opere precedenti, quasi una summa tematica e stilistica della sua poetica – commenta il regista Fogacci – Il personaggio di Cymbeline ricorda in maniera fin troppo chiara Re Lear nel suo difficile rapporto d’amore con la figlia (quasi un’ossessione per Shakespeare), come evidente è il riferimento all’Otello nel personaggio di Iachimo in cui non possiamo non riconoscere un epigono di Iago che aggira sapientemente Postumo, che in questo frangente ricalca le debolezze del Moro”.
Scritta e rappresentata fra il 1609 e il 1610 il Cymbeline è una delle ultime opere di Shakespeare che, insieme a La tempesta, Il racconto d’inverno e I due nobili congiunti, è catalogata nei drammi romanzeschi, ma nella sua prima pubblicazione del 1623, venne intitolata La tragedia di Cymbeline. “In effetti il personaggio che dà il titolo all’opera appare a prima vista come un personaggio tragico, se non fosse per i suoi risvolti paradossali, specie nelle agnizioni finali, che lo portano via via ad una coloritura tragicomica – continua Fogacci – E tragicomico è, a mio avviso, il carattere che pervade il susseguirsi della vicenda, vicenda complicata con una trama avventurosa, a tratti quasi caotica, con salti spazio-temporali che spesso sforano i limiti della coerenza scenica. Ma la grandezza di quest’opera è senza dubbio nella bellezza delle singole scene, piene di risvolti sorprendenti in cui la ricchezza di tutti i personaggi che si affacciano sulla scena ci regalano emozioni e divertimento; un alternarsi di comico e drammatico dalla felicità mozartiana. Questa scrittura apre le porte a un gioco scenico e attoriale dalle potenzialità infinite, facendo diventare il teatro il protagonista assoluto dello spettacolo”.
Il lavoro è replicato in una seconda restituzione pubblica prevista sabato 16 aprile (ore 12.30) all’Argentina nell’ambito della manifestazione Shakespeare 2016. Memoria di Roma, progetto che le tre università di Roma e Roma Capitale organizzano in occasione del quadricentenario della morte del drammaturgo inglese.
Scuola di Teatro e Perfezionamento Professionale del Teatro di Roma
Il Teatro di Roma ha istituito la Scuola di Teatro e Perfezionamento Professionale, per il biennio 2015-2016, dedicata al perfezionamento di attori già diplomati. L’intento è quello di costituire per i giovani attori un percorso di sviluppo formativo fortemente indirizzato all’occupazione professionale.
La scuola è strutturata secondo moduli laboratoriali con esiti produttivi o con restituzioni pubbliche per un gruppo di allievi selezionati nel 2014; ad alcuni di questi moduli possono partecipare anche altri diplomati delle più importanti scuole di teatro.
Durante la prima annualità, 2015, gli allievi hanno lavorato sul copione di Luigi Squarzina, L’Esposizione Universale, alla sua prima messa in scena compiuta, a distanza di settant’anni dalla sua scrittura. Il progetto, condotto dal regista Piero Maccarinelli, è stato declinato in diversi capitoli e attività, con incontri, proiezioni, mostre. Nel mese di giugno, lo spettacolo L’Esposizione Universale è stato presentato al Teatro India per una settimana per poi essere programmato dal 30 settembre al 18 ottobre come spettacolo di apertura della stagione 2015/2016 del Teatro di Roma. L’annualità 2015 è stata completata dalle seguenti attività: Laboratorio Pirandello condotto da Alessio Bergamo, Laboratorio Teatro e Scuola condotto da Roberto Gandini, Laboratorio La peste con la supervisione registica di Giovanna Bozzolo. Sono inoltre stati effettuati incontri di approfondimento sulle tematiche affrontate nei vari laboratori e incontri con i protagonisti della stagione teatrale del Teatro di Roma.
Per la seconda annualità, da gennaio 2016, gli allievi hanno già affrontato i laboratori: Isole da Amleto a cura di Giovanna Bozzolo e Nadia Fusini con la coreografa Alessandra Sini; e L’atletica degli affetti a cura di Graziano Piazza. Inoltre, per tutto l’anno andrà avanti la collaborazione con l’Università La Sapienza che permette ai nostri allievi di frequentare alcuni dei moduli formativi del Master sulla “Psicofisiologia della voce naturale, il metodo Linklater”. Tra le prossime attività, la Scuola propone Chiudi gli occhi, scritto e diretto da Patrizia Zappa Mulas, sulla shari’a iraniana, e Forme di Riccardo Caporossi, dove l’invenzio¬ne è pura poesia.
Gli allievi del corso: Antonietta Bello, Simone Bobini, Maria Teresa Campus, Elena Crucianelli, Stefano Guerrieri, Pietro Masotti, Laurence Mazzoni, Hulio Petushi, Stefano Scialanga, Francesco Sferrazzapapa, Alice Spisa, Nicola Sorrenti
Teatro di Roma
Largo di Torre Argentina
Botteghino: tel. 06.684.000.314/311 – www.teatrodiroma.net
Promozione: tel 06.684.00346
Orari spettacolo: giovedì 14 aprile ore 21 I sabato 16 aprile ore 12.30 Teatro Argentina