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I cento anni di Friedrich Dürrenmatt

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Cento anni fa, il 5 gennaio 1921, nasceva a Konolfingen, nel Canton Berna, lo scrittore, drammaturgo e pittore svizzero Friedrich Dürrenmatt. Insieme al connazionale Max Frisch, Dürrenmatt è stato uno dei protagonisti del rinnovamento della narrativa e del teatro di lingua tedesca: la chiave grottesca con la quale legge i problemi della società contemporanea, smascherando le meschinità nascoste dalla facciata perbenista della società svizzera è la sua cifra stilistica.

Dürrenmatt è diventato noto al grande pubblico con i suoi romanzi
polizieschi e i suoi racconti – dove il tema della giustizia è onnipresente – come “Il giudice e il suo boia”, “Il sospetto”, “La panne” e “La promessa”. Si affermò anche nell’ambito teatrale, facendosi una fama di autore polemico, paradossale e iconoclasta, razionalisticamente scettico e insieme eticamente rigoroso, procedendo poi sulla strada d’un anticonformismo sarcastico e ironico, che non ripudia gli strumenti del grottesco virtuosisticamente manipolati. Tra i suoi primi lavori teatrali “La visita della vecchia signora” del 1956 rappresentato nei principali teatri, che lo fece conoscere a
tutto il mondo. Nel 1962 seguirà l’altro suo grande successo teatrale,
“I fisici”. La sua opera in italiano è ampiamente pubblicata, principalmente da Einaudi e Adelphi, con titoli anche da Feltrinelli e Marcos y Marcos.

La grande passione dello scrittore, che lo accompagnerà per tutta la
sua vita e alimentata fin dall’infanzia, è stata la pittura. I suoi dipinti si rifanno soprattutto a motivi mitologici o religiosi e risentono dell’influsso degli espressionisti tedeschi, ma anche di Francisco Goya. Anche con la pittura Dürrenmatt, grazie alle sue caricature feroci, coglie l’occasione per sottolineare con una tagliente critica le ipocrisie della società borghese elvetica.