Giovedì 14 aprile alle ore 18 nella Sala Deluxe della Casa del Cinema di Roma, in largo Marcello Mastroianni 1, si terrà l’incontro pubblico con il Maestro Bernardo Bertolucci e la partigiana “Rina” per presentare il libro per bambini “I miei primi 25 aprile”.
All’incontro saranno presenti Adriano Turrini, presidente di Coop Alleanza 3.0, e Claudio Silingardi, direttore dell’Insmli. Saranno inoltre presenti Alessandro, Elena, Giorgia, Jules, Leonardo e Martina, alcuni dei bambini che con le loro domande ai partigiani hanno “raccolto” i racconti che sono finiti successivamente nelle pagine del libro.
L’incontro sarà moderato dalla giornalista Rai Roberta Ammendola.
L’appuntamento è ad ingresso gratuito.
Che cos’è il 25 aprile? Perché gli autobus hanno le bandierine dell’Italia sul “muso” e non si va a scuola? Perché si canta “Bella ciao”?
Per rispondere a queste e altre domande, esce “I miei primi 25 aprile”, il nuovo progetto della piccola casa editrice bolognese L’Io e il Mondo di TJ.
Con grande entusiasmo tre grandi personalità hanno accolto l’invito a raccontare ai bambini la Resistenza, la Liberazione, i Partigiani: sono il regista Bernardo Bertolucci e i partigiani Ibes Pioli “Rina” e Renato Romagnoli “Italiano”.
Attraverso i loro ricordi “I miei primi 25 aprile” vuole spiegare ai giovanissimi una storia che è ormai uscita dalle narrazioni familiari con la scomparsa della generazione che l’ha vissuta. Proprio per questo L’Io e il Mondo di TJ ha ritenuto indispensabile ripartire da qui: dai bambini che oggi hanno 6-10 anni e sono probabilmente la prima intera nuova generazione i cui nonni e nonne non hanno vissuto gli anni del fascismo e della guerra.
Per evitare un’esposizione astratta e di difficile comprensione (ricordiamo che alla scuola primaria difficilmente si arriva a parlare della Seconda Guerra Mondiale) Bernardo Bertolucci, “Rina” e “Italiano” hanno trovato le “chiavi” giuste per raccontare ai più piccoli questo fondamentale momento di storia italiana, i suoi protagonisti, ma soprattutto il suo significato, proprio ora che è più forte il rischio di perdere il contatto con ciò che è stato e il suo valore. Anche assumendosi la responsabilità e il rischio di fare qualche astrazione e attualizzazione.
E se per Rina e L’Italiano si è trattato di riportare a galla episodi di vita vissuta, Bernardo Bertolucci ha usato pennellate emotive e romantiche per colorare ricordi personali, a cominciare dalla sua famosa pellicola “Novecento”.