È il capolavoro di Donizetti, mai uscito dal repertorio e, per il ritorno dell’opera al Teatro Donizetti dopo i restauri e dopo la chiusura per la pandemia, non poteva che esserci questo titolo: L’elisir d’amore nell’edizione critica di Alberto Zedda (che svelerà non pochi dettagli agli ascoltatori) con il direttore musicale del festival Riccardo Frizza sul podio e un nuovo allestimento con la regia di Frederic Wake-Walker ambientato proprio a Bergamo nei dintorni dello stesso teatro, con le scene di Federica Parolini, i costumi di Daniela Cernigliaro e le luci di Fiammetta Baldiserri. In scena anche i burattini di Daniele Cortesi.
Il debutto è il programma venerdì 19 novembre alle ore 20 (anteprima Under30 mercoledì 17 ore 14) e repliche domenica 28 novembre e domenica 5 dicembre alle ore 15:30.
In scena un cast di grandi interpreti con il debutto in Italia come Nemorino del tenore Javier Camarena, quindi la giovanissima Caterina Sala come Adina, Florian Sempey come Belcore, Roberto Frontali come Dulcamara e Anaïs Mejías come Giannetta.
L’Orchestra Gli Originali (primo violino Enrico Casazza) permetterà per la prima volta sicuramente in Italia in epoca contemporanea di ascoltare la partitura donizettiana con i suoi colori originali: l’uso delle corde di budello permette agli archi di ottenere un suono più dolce e leggero rispetto a quello delle corte metalliche in uso oggi. Per quel che riguardaifiati,ladifferenzaèancoramaggiore,proprioalivellotimbrico.Da oboe, clarinetto e fagotto si ascolterà un suono assai diverso da quello cui siamo abituati, e il flauto di legno ha una sonorità molto più rotonda e pastosa. Decisivo è il cambiamento per gli ottoni che avevano una potenza completamente diversa, penetranti ma non sovrastanti.
In organico anche due preziosi strumenti della collezione di Villa Medici Giulini: un’arpa a pedali a doppio movimento Erard gotica (Parigi, ottobre 1919) e un fortepiano a tavolo Gaetano Scappa (Milano, 1796), visibili durante l’intervallo nei palchi n. 0 (destra e sinistra) del Primo ordine (si ringrazia Fernanda Giulini).
Il coro Donizetti Opera è diretto da Fabio Tartari.
«Il pubblico ascolterà L’elisir d’amore nella sua integralità, e aggiungo io: finalmente. – dichiara il direttore musicale Riccardo Frizza. Durante le prove, è stata una sorpresa anche per noi scoprire parti musicali che sono sempre state tagliate. Non si tratta soltanto di rispettare la volontà del compositore come un Festival che gli è dedicato deve fare. Si tratta anche di rivalutare una delle grandi qualità di Donizetti: la sua maestria armonica, utilizzando a fini musicali e anzi drammaturgici le convenzioni operistiche della sua epoca. Suonerà un’orchestra con strumenti originali e, attenzione, originali davvero, non copie di strumenti storici. Questo comporta anche un ritorno al passato sull’accordatura. Con il La a 432 Herz invece che a 442o444comesifaoggi,sicantaquasiunsemitonosotto.Aparitàdinota,la corda vocale è meno tesa e la voce più morbida, quindi la scelta degli strumenti originali si ripercuoterà anche sulle performance vocali. La parte più elaborata è quella di Adina, che noi presentiamo per l’occasione con l’aria alternativa prevista dall’edizione critica di Zedda, che sostituisce la versione abituale di ‘Prendi, per me sei libero’. Non si tratta di eseguire tutto com’è scritto, che sarebbe antistorico e sbagliato dal punto di vista della prassi esecutiva autentica. Ma di avere un’altra consapevolezza stilistica. Diciamola tutta: in molti teatri, specie quelli di repertorio, L’elisir d’amore è diventato un titolo di routine dove molte scelte si fanno perché si è abituati così o per comodità. Ma noi non vogliamo stare comodi: vogliamo cercare Donizetti nella sua autenticità».
Una grande novità nella programmazione festivaliera di quest’anno è il cosiddetto “pre-opera”, un “prologo” all’aperto a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, nel rinnovato contesto del Sentierone e di piazza Cavour (spazi antistanti al Teatro Donizetti) ideato dallo stesso regista dell’Elisir d’amore Frederic Wake-Walker per il pubblico e i passanti, che potranno così avere una breve anteprima dello spettacolo. Il tutto nel pieno rispetto delle norme anti assembramento e anche per accompagnare il pubblico nelle fasi di controllo necessarie per l’accesso in teatro. Protagonisti di questo momento teatrale inedito saranno Manuel Ferreira (Maestro delle cerimonie), i burattini di Daniele Cortesi e Maria Teresa Xanoni, Francesco Benzoni (Tromba), Gianluca Cicolari (Chitarra), Leonardo Campera (Tamburo) la Banda Venti d’Opera e i figuranti adulti e bambini dello spettacolo.
«Non ambiento mai uno spettacolo in un momento storico o geografico precisi – sottolinea il regista Frederic Ware-Walker –, per me è un sempre un evento teatrale che accade qui e ora. Ciononostante in questa produzione vediamo elementi molto specifici di Bergamo e del Teatro Donizetti. Questo perché volevo affiancare l’elemento del Teatro con quello della Piazza e quindi affiancare l’opera con la massima espressione del teatro di strada bergamasco, il Teatro dei burattini.L’Elisirèun’operaacuirimangoaffezionatoprofondamente.E avere la responsabilità di metterla in scena alla riapertura del Donizetti in questo momento storico, a Bergamo, è un grandissimo onore. Allo stesso tempo però non vedo l’ora di condividere questo lavoro con il pubblico. C’è un amore e un legame per Donizetti in questo teatro che pervade ogni momento delle prove. Io spero che il lavoro che stiamo facendo in questi giorni possa essere un elisir per la città».
Il 28 novembre sarà il giorno della Donizetti OperaTube dedicato all’Elisir d’amore con lo streaming dell’opera e la diretta – disponibile anche su Facebook – del salotto di Citofonare Gaetano con Diego Passoni, Francesco Micheli, Alberto Mattioli e tanti ospiti che commenteranno lo spettacolo insieme agli spettatori.
Sempre per L’elisir d’amore(così come per gli altri titoli del Donizetti Opera), sono disponibili tanti approfondimenti per gli abbonati alla Donizetti OperaTube con i format Alle prove con Mattioli, in cui è protagonista il Dramaturg della Fondazione, per conoscere da vicino gli spettacoli, gli artisti e la musica dell’opera, e Parla con Gaetano, video in cui gli artisti ospiti del festival confidano al compositore bergamasco ricordi, idee e pensieri.