Home teatro Keep the Village Alive, tre giorni intensi di arte da non perdere

Keep the Village Alive, tre giorni intensi di arte da non perdere

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Un lungo fine-settimana da sabato 10 a lunedì 12 settembre per SHORT THEATRE 11_KEEP THE VILLAGE ALIVE, il festival ideato e organizzato da AREA06 con la direzione artistica di Fabrizio Arcuri.

 

In programma sabato 10 settembre negli spazi della Pelanda, l’atteso debutto in prima nazionale della regista croata e residente in Francia, Ivana Müller che, nell’ambito del progetto TransArte e in collaborazione con il network Finestate Festival, presenta Edges (ore 21.45), un paesaggio di immagini, storie e suoni, che mette in discussione l’idea di “punto di vista”, continuando a sollecitare lo sguardo degli spettatori e creando una cornice per immaginare il visibile e ascoltando l’invisibile. Mentre Partituur è il suo spettacolo per l’infanzia, una partitura sonora trasmessa in cuffia ai più piccoli che, invitati a scegliere il proprio ruolo nella storia, diventano protagonisti di un’esperienza magica (domenica 11 ore 17.30 e 19).

Alessandra Di Lernia presenta Attraverso un inverno, mise en espace sul ritorno a casa di una giovane che, come tanti coetanei, vive all’estero, mentre sullo sfondo la Storia incalza con i primi attentati (ore 18.30).

Danza italiana con il giovane coreografo Marco D’Agostin in prima nazionale con Everything is ok (ore 23), un esperimento sulla stanchezza del “guardare”. Da una parte il performer ritrasmette una catena ininterrotta di movimenti e segni dal vasto territorio dell’intrattenimento; dall’altra il pubblico, bombardato d’immagini, testa il limite di sazietà dello sguardo. Ancora in programma la compagnia tg STAN con Tradimenti di Harold Pinter (ore 20) e l’appuntamento con Everything by my side del regista argentino Fernando Rubio (turni dalle ore 18 alle 20).

 

Danza internazionale in programma domenica 11 settembre negli spazi della Pelanda con il giovane coreografo marocchino Radouan Mriziga in prima nazionale con 3600 (ore 21), un’indagine a partire dal rapporto tra spazio e corpo, ispirandosi all’architettura moderna e all’arte islamica dove gli oggetti sono un perfetto incontro tra estetica e funzione. Una coreografia per quattro danzatori che fanno dei corpi lo strumento centrale della performance per una costruzione in cui il movimento e il racconto si deducono dall’atto del costruire visivamente un oggetto.

In prima assoluta Fabrizio Favale presenta Waterfalls (ore 22.15), un trittico per quattro danzatori in cui si ripercorrono le sue danze più astratte, incentrate sul puro movimento, da Hood a The inconsolable polymath fino a Un ricamo fatto sul nulla.

Per la prima volta al festival arriva Oscar De Summa con il monologo Stasera sono in vena (ore 19.30), racconto autobiografico dell’adolescenza in Puglia negli anni 80, nel periodo in cui si andava formando la Sacra Corona Unita, pronta a investire nel mercato della droga e sul disagio giovanile.

 

In programma lunedì 12 settembre al Teatro India alla guida dell’Ecole des Maitres 2016, la regista brasiliana Christiane Jatahy con Cut, frame and border (ore 19). L’artista lavora intorno al tema delle relazioni umane in condizione di contemporaneità violenta, al confine di paesaggi sempre sul punto di esplodere, o implodere, una sorta di cronaca frammentata che rivela l’esperienza collettiva della polis. Un puzzle da smontare e rimontare ad ogni prova, grazie all’uso di spazi intorno al teatro che rendono viva e ampia la scena che ospita immagini riprese live, e a una struttura drammaturgica decisamente aperta all’improvvisazione.

Segue la performance itinerante dell’artista italo francese Alex Cecchetti in prima nazionale con Tamam Shud (ore 21), investigazione post-mortem sull’eccesso di informazione nell’epoca dei mass media, ispirata alla storia di Somerton Beach quando, nel 1948, sullo scenario della guerra fredda, viene ritrovato un uomo morto dall’identità sconosciuta, con un pezzo di carta nascosto nei pantaloni che riporta le ultime parole di una poesia persiana: Tamam Shud, “questa è la fine”.

 

Dopofestival. La serata di sabato 10 è affidata a Spring Attitude Waves, festival di musica elettronica che spazia nella club culture, andando alla ricerca dei suoi tratti più solari, inediti e irregolari. Nel contesto di Short Theatre, Spring Attitude Waves presenta il live del giovane talento della scena elettronica internazionale Yakamoto Kotzuga. Mentre la serata di domenica 11 settembre è dedicata ai ritmi caldi di Tropicantesimo, appuntamento fisso del Fanfulla, noto locale del Pigneto, a cura del dj e producer