Home teatro “Lo sguardo oltre il fango”, all’India va in scena un dramma collettivo

“Lo sguardo oltre il fango”, all’India va in scena un dramma collettivo

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Lunedì 15 ottobre (ore 21) va in scena al Teatro India il dramma musicale LO SGUARDO OLTRE IL FANGO, diretto da Giovanni Deana. Il testo, liberamente tratto da Il bambino con il pigiama a righe di John Boyne, ha dato vita ad un libretto a firma del poetaLorenzo Cioce e del Maestro Simone Martino, che scrive e cura anche le musiche. Sedici interpreti fanno vivere sulla scena un dramma dalle tinte cupe, ombrose, eppure allo stesso tempo calde, profondamente toccanti; è il dramma di una storia d’amore impossibile: quella fra Ziva, una bambina polacca di undici anni, rinchiusa con la sua famiglia in un campo di concentramento, e Peter, un bambino tedesco che ha proprio la sua stessa età: è il figlio del comandante SS del lager in cui Ziva sconta la sua prigionia. Lo spettacolo torna sui palcoscenici del Teatro di Roma, dopo la messinscena dello scorso gennaio al Teatro Torlonia, ora inserito nella Stagione come evento speciale nella sezione Il dovere della memoria. Infatti, la pièce nasce nel segno del ricordo del 16 ottobre 1943, giorno dell’efferato rastrellamento del ghetto capitolino effettuato dalle truppe tedesche della Gestapo, ricordato come il Sabato Nero. Rinnovato il Patrocinio non oneroso dell’Assessorato alla Crescita Culturale di Roma Capitale, l’evento vede la collaborazione del partner Intesa Sanpaolo e il sostegno dell’Accademia di Musical MTDA diretta da Manuela Mazzini. Ambientato durante la seconda guerra mondiale, lo spettacolo – accompagnato e sostenuto da una colonna sonora intensa e dalla forte presa emotiva – rinnova la memoria dell’Olocausto, attraverso testi e dialoghi tratti da documenti storici. Scena dopo scena, i protagonisti si muovono fra le tenebre del palco, scoprendo poco a poco una sintonia che diventa amicizia, che diventa speranza, che diventa amore. Le differenze, che tutti gli altri vedono in loro, non esistono più: resta soltanto lo spazio per il sogno di una vita condivisa, fra la disperazione di un presente insopportabile e lo sguardo rivolto verso un sospirato futuro. E a noi resta il compito di condurre una riflessione sull’evidenza di un’integrazione possibile fra mondi soltanto apparentemente divisi da un muro invalicabile.