Luigi De Filippo ne
Luigi De Filippo ne "Il berretto a sonagli" di Pirandello

A grande richiesta, dal 25 a 28 febbraio, al Teatro Parioli Peppino De Filippo di Roma, Luigi De Filippo ne ”Il berretto a sonagli” la commedia in due parti di Luigi Pirandello, nella versione di Eduardo De Filippo, regia Luigi De Filippo. In quel tragico e irrisolvibile gioco delle parti che è il Teatro Pirandelliano, un ruolo non trascurabile tocca al protagonista de “Il berretto a sonagli” che Eduardo De Filippo, con l’intelligente ardire che animava ogni sua impresa, aveva tradotto in lingua napoletana.

Beatrice, donna gelosissima, sospetta che il marito sia l’amante della bella moglie di Ciampa, commesso del loro negozio. La donna fa denuncia al commissariato. Il marito viene effettivamente trovato in compagnia della donna, ma il verbale non lo definisce delitto flagrante e il delegato è pronto a rilasciare i due. Ma per Ciampa la giustificazione legale non basta. Davanti a tutto il paese passa per essere un “cornuto”. Non gli resta che ammazzare i due o chiedere a Beatrice di dichiararsi pazza. La pazzia della donna infatti aggiusterebbe tutto, poiché, secondo Ciampa “è facile simulare la pazzia, basta gridare in faccia a tutti la verità”. E Beatrice, costretta anche dai propri parenti, si fa passare per pazza, convincendo tutti dell’innocenza di Ciampa e di sua moglie. Un prestigioso traguardo.

A far incontrare Luigi Pirandello coi fratelli De Filippo ci pensò il critico teatrale de “Il Mattino” di Napoli, il giornalista Achille Vesce. Pirandello (siamo nel 1934) era curioso di conoscere quei famosi fratelli De Filippo dei quali il pubblico italiano parlava con grande ammirazione. Dotati di un grande talento scenico, di una grande forza comunicativa e di un linguaggio fatto apposta per il Teatro, qual è la lingua napoletana, i fratelli De Filippo in pochi anni erano diventati i beniamini del pubblico. Pirandello si recò ad applaudirli al Teatro Sannazaro di Napoli e ne restò entusiasta. Trovò in essi una recitazione moderna, appassionata, di un umorismo che divertiva certamente ma, che faceva anche riflettere, una comicità che lasciava l’amaro in bocca. Eduardo, Peppino e Titina ammiravano il Maestro, erano in soggezione davanti a lui ma, fu proprio Pirandello a proporre loro di interpretare “Liolà” in versione napoletana. Fu così che iniziò la collaborazione fra i fratelli De Filippo e Pirandello che subito dopo portò alla messa in scena de “Il berretto a sonagli” e ancora alla stesura della commedia “L’abito nuovo“, dettata in italiano da Pirandello, tradotta istantaneamente in napoletano da Eduardo e quindi trascritta da Peppino.

«Con gli anni, questa ammirazione e questo amore per il teatro di Pirandello – racconta Luigi De Filippo – sono stati trasmessi anche a me. E così, mi sono cimentato con successo con le opere di Pirandello e in particolare, con una riuscitissima interpretazione dell’atto unico “Amicissimi”. Ed ora mi preparo con impegno ed emozione ad essere il protagonista ed il regista di una edizione de “Il berretto a sonagli” nella versione napoletana di mio zio Eduardo, al Teatro Parioli Peppino De Filippo di Roma».

Teatro Parioli Peppino De Filippo
Via Giosuè Borsi 20, 00197 – Roma
tel . 06 8073040
www.teatropariolipeppinodefilippo.it

Prezzi: platea 27 euro, galleria 22 euro