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MACRO. Tanaka, Pintaldi e Di Fabio in mostra tra via Nizza e Testaccio

1897

Mostre d’arte in apertura al Macro di Roma, nelle due sedi di via Nizza e di Testaccio.

A via Nizza dal 1° ottobre (fino al 15 novembre) è in programma la prima più ampia personale dell’artista giapponese Koki Tanaka, autore di installazioni e performance che prevedono il coinvolgimento del pubblico. L’artista – nato in Giappone nel 1975 e basato a Los Angeles dove vive e lavora – ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Deutsche Bank’s “Artist of the Year” per l’approccio innovativo e la capacità di connettere aspetti estetici e tematiche sociali. L’esposizione – A Vulnerable Narrator, Deferred Rhythms – inaugurata presso la Deutsche Bank KunstHalle di Berlino a maggio e curata da Britta Faerber, offre una panoramica completa del lavoro di Koki Tanaka: l’artista vede il suo lavoro come un approccio sostenibile ai movimenti artistici che si riferiscono alle condizioni mutevoli della nostra realtà sociale ed economica. Con installazioni video, fotografie e disegni, la mostra collega progetti, documenti e idee di quasi un decennio della sua attività artistica: dagli esperimenti con prodotti e materiali di uso quotidiano fino alle ultime performance.

imageNella sede di Testaccio, il 3 ottobre apre (fino 10 gennaio 2016) la mostra di Cristiano Pintaldi, curata da Stella Santacatterina, Dalla materia alla luce. Cresciuto in una famiglia di pubblicitari appassionati d’arte, Pintaldi si è fatto conoscere e apprezzare per la sua personale tecnica di scomposizione dell’immagine in pixel che gli consente di ricreare su tela immagini digitali. Inizialmente, presta la sua attenzione alla televisione – come contenitore unico di “realtà condivisa” negli anni ’90 – sviluppando una pittura che, attraverso l’uso dei colori primari, rosso, verde e blu, su uno sfondo nero, accostati nello stesso modo in cui i pixel si dispongono per dare vita all’immagine sullo schermo televisivo, crea opere che richiamano la costruzione puntiforme delle immagini digitali, composte da numerosi pixel, scegliendo soggetti tratti dalla cultura popolare, dai programmi televisivi, dai cartoni animati, dai film cult di fantascienza e dai film di Kubrick. Un lavoro lungo e artigianale, per il quale l’artista utilizza una mascherina di un centimetro quadrato che comprende al suo interno tre segni paralleli verticali dei tre colori e applica numerosi strati di pittura con l’aerografo. La nuova mostra al Macro rappresenta per l’artista romano una evoluzione naturale del suo lavoro. Si tratta di lavori sempre incentrati su temi a lui cari, quali il fenomeno della condivisione collettiva e l’analisi dei limiti e della sintesi tra realtà e finzione, caratterizzati dall’abile riduzione dello spettro cromatico, ma l’attenzione dell’artista si sposta dalle immagini televisive verso la dimensione attuale, fatta di immagini prese dalla rete, nell’universo di internet e dei social network. Contemporaneamente, sono presentati per la prima volta al Macro i disegni di Pintaldi, parte strutturale del suo lavoro artistico. Durante la mostra sarà organizzata una sezione didattica dove si potrà assistere al backstage della realizzazione di un’opera dell’artista.

imageSempre a Testaccio, il Macro ospita dal 3 ottobre al 10 gennaio 2016 la mostra CosmicaMente di Alberto Di Fabio, curata da Laura Cherubini. Alberto Di Fabio trae ispirazione, fin dalle prime opere, dal mondo delle scienze naturali come la biologia, la chimica e l’astronomia. La sua pittura indaga su atomi, strutture cellulari, neuroni, catene di DNA, costellazioni, galassie, dando vita a forme, spesso geometriche, che girano e vibrano sulle sue tele in colori brillanti e puri, creando contrasti e scale armoniche, variazioni tonali e accostamenti sorprendenti. Grandi composizioni astratte che Di Fabio dipinge in acrilico sia su tela che su carta di riso, talvolta assemblate in suggestive installazioni sospese nello spazio. La mostra CosmicaMente è pensata come una visione che simula gli effetti relazionali di un cielo astronomico. Attraverso opere pittoriche, installazioni e video arte, lo spazio museale si trasforma in una meditazione cosmica dal forte sviluppo scenico, una sorta di ricognizione che si visualizza con il principio geometrico delle costellazioni fino al magnetismo della mente. Sulle pareti si stagliano diverse opere che indicano le molteplici nature figurative dell’artista, i suoi principali temi iconici, dai paesaggi Himalayani al sistema neuronale, l’interazione tra materia e antimateria, i buchi neri o la singolarità del Big Bang. L’obiettivo è di catturare l’energia degli elementi che si rivelano attraverso nuovi portali di percezione. I suoi dipinti rappresentano un universo vasto e indisturbato dove le galassie, i fotoni, i neutroni si muovono in una dimensione infinita atemporale, creando nello spettatore visoni cinetiche extrasensoriali; la descrizione poetica degli elementi naturali e le loro intricate simmetrie aiutano lo spettatore a meditare, sognando di raggiungere l’elevazione e permutazione dello spirito.

Info: www.museomacro.org