Al Macro di Testaccio dal 5 giugno al 20 settembre 2015 si terrà la prima mostra in Italia dello statunitense Josh Smith. La sua ricerca si svolge attraverso tecniche meno utilizzate come la pittura su carta, il collage, l’incisione. La sua è un’opera che unisce l’energia cromatica e gestuale dei maestri dell’arte americana, da De Kooning a Guston fino a Schnabel o Basquiat, con uno studio profondo della storia dell’arte europea, intrisa di riferimenti a Paul Cezanne o Kurt Schwitters. Partendo da una riflessione legata al proprio nome, l’artista quarantenne (attivo dal 2003) ha prodotto una serie di opere, utilizzando appunto tecniche diverse, dall’olio all’acrilico, dall’acquarello all’incisione, costruendo dei veri e propri assemblaggi di forme e colori, spesso ispirati ad immagini o a tematiche figurative. La mostra dedicata all’artista newyorkese è concepita come un’antica quadreria che riunisce un centinaio di dipinti dello stesso formato, realizzati per l’occasione, che ne ricostruiscono la multiforme personalità. Una sorta di omaggio all’opulenza e al fasto del barocco romano, che permette al pubblico di approfondire i diversi aspetti della pittura di Josh Smith.

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