Massimo Ranieri in stato di grazia per la prima di “Sogno e son desto”. Lo spettacolo in scena al Teatro Sistina di Roma ha entusiasmato il pubblico che si aspettava un Ranieri eccezionale, ma non si aspettava una performance come questa.
Ranieri è stato capace di ballare, cantare e muoversi con la scioltezza di un adolescente. Ha saputo dosare, con maestria, momenti entusiasmanti e dolci a intervalli patetici pieni di malinconia. La sua assoluta conoscenza del palcoscenico, frutto di anni di lavoro, gli ha fatto tributare più di dieci minuti di applausi dal pubblico romano convintamente “ranieriano” alla fine dello show.
Il suo lungo viaggio, più di due ore di intrattenimento brillante, ha portato la platea ad ascoltare grandi classici della musica italiana. Da un doloroso Tenco a Lucio Battisti. E il pubblico lo segue, canta, senza controllarsi. Perché non c’è nessuna voglia di controllarsi, ma solo di partecipare.
La sua rilettura di grandi classici gli ha permesso anche di poter rendere omaggio a dei veri giganti, come Aznavour, al quale dedica una rilettura personale di un suo grande successo sul tema della omosessualità. Accanto alle grandi hit degli altri, Ranieri offre ovviamente il suo campionario di successi: da “Se bruciasse la città”, a “Erba di casa mia”. Non manca nulla.
Dopo i momenti tristi, il guitto sapiente è consapevole di dover spolverare il pubblico con un velo di leggerezza ed ecco risorgere Modugno e le canzonette anni ’60 al pieno della loro forma.
Lo accompagna un’orchestra jazz che sfocia quasi nello stile “crooner”. E talvolta sembra quasi di assistere a uno spettacolo parigino con il violino di Grapelli.
Nel secondo tempo dello show Ranieri fa emergere ancora di più il suo lato romantico. E lo fa con un omaggio scenografico, forse ricercato, a Liberace e i suoi candelabri. Ecco, infatti, il lato intimista con Pino Daniele e il suo “Je so pazzo”.
Se era la notte a fare paura al piccolo Massimo, la notte che inghiottiva suo nonno pescatore quando usciva con la sua barchetta nel mare oscuro, per perdersi nell’oceano di stelle, il suggerimento del parente, il guitto non lo ha mai dimenticato: lasciati cullare dalle stelle, ma non dimenticare mai che il mare è infido. Quindi, “sogna e sii desto”.
Chiude lo show con i suoi più immortali successi, che consacrano lo spettacolo come un must see di questa stagione.
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