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Morto Umberto Eco, lutto per la cultura mondiale

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Dall’Azione Cattolica al Gruppo 63, dalla fenomenologia di Mike Buongiorno alla riscoperta del Medioevo

Da tempo malato, Umberto Eco e’ morto a Milano alle 22.30 del 19 febbraio. Lo ha annunciato la famiglia. Un cancro lo ha stroncato a 84 anni. Semiologo e filosofo, con il romanzo Il nome della Rosa aveva raggiunto fama mondiale. Piemontese di Alessandria, nato il 5 gennaio 1932, lascia la moglie Renate Ramge Eco, insegnante d’arte tedesca, e due figli. La notizia è immediatamente rimbalzata sui media di tutto il mondo, già colpiti dalla morte di Harper Lee, l’autrice de “Il buio oltre la siepe”. Da Le Monde al New York Times, passando per la Frankfurter Allgemeine, la morte di Umberto Eco è sulla prima pagina dei siti dei principali quotidiani, che lo ricordano soprattutto come l’autore de “Il Nome della Rosa”. “I suoi libri erano al tempo stesso storie avvincenti ed esercizi filosofici ed intellettuali”, scrive il Washington Post”, mentre Le Monde sottolinea che “Il nome della rosa” ha assicurato a Eco “una notorietà quasi universale”. Per il New York Times era “un accademico da best seller che navigava in due mondi” e il Guardian lo descrive come “scrittore di best seller, e gigante della filosofia e il mondo accademico”. “Morto Umberto Eco, l’erudito che amava le enciclopedie”, scrive l’argentino El Clarin. E’ morto Umberto Eco, l’autore che ha incuriosito, fatto scervellare e deliziato i lettori di tutto il mondo”, scrive in India l’Hindustan Times. Filosofo e semiologo, fine cultore del Medioevo, padre della semiotica interpretativa, Eco era professore emerito dell’Universita’ di Bologna. Lasciata l’Azione Cattolica in polemica con Luigi Gedda, nel 1962 pubblico’ il saggio ‘Opera aperta’ che ebbe notevole risonanza diede le basi teoriche al Gruppo 63, movimento d’avanguardia letterario e artistico italiano. La vera svolta nel 1963, quando pubblica un libro che e’ diventato nel tempo un classico, ‘Diario minimo’, che raccoglie saggi come Fenomenologia di Mike Bongiorno e Elogio di Franti. E ancora, ‘Apocalittici e integrati’ del 1964, altro classico ‘La struttura assente’. Ma la celebrita’ a livello mondiale arrivera’ nel 1980 con ‘Il nome della rosa‘. Un romanzo che fara’ riscoprire all’Italia e poi al mondo intero, attraverso la formula del giallo, dell’intrigo, del mistero, il mondo medievale. Con ‘Il nome della rosa’ Eco vincera’ il Premio Strega nel 1981 e numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Ma al di la’ dei premi ‘Il nome della rosa’ ha rappresentato il desiderio di Eco di dare pari dignita’ a tutte le forme culturali. Dopo Il nome della rosa, sono arrivati ‘Il pendolo di Foucault’ (1981), ‘L’isola del giorno prima’ (1994),Baudolino (2000). Fino al piu’ recente ‘Numero zero’.