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Questo sì che è un Goldoni, “Gli innamorati” al Teatro Vascello

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Marina Rocco e Matteo De Blasio ne
Marina Rocco e Matteo De Blasio ne "Gli innamorati" di Goldoni nella regia di Andrée Ruth Shammah, produzione Teatro Franco Parenti. In scena a Roma dal 7 al 17 aprile al Teatro Vascello

Scegliere di mettere in scena un Goldoni è già di per sé una scelta vincente, ma non per questo meno ricca di stimoli e possibili innovazioni.

Gli innamorati” di Carlo Goldoni, nella versione prodotta dal Teatro Franco Parenti di Milano, è in scena a Roma dal 7 al 17 aprile al Teatro Vascello.

La bellezza di testi come questo è poterli e doverli mettere in scena senza modifiche, senza orpelli, senza grandi interpretazioni, poterli apprezzare tout court. La regista Andrée Ruth Shammah ha rispettato questo criterio e lo spettacolo intero infatti ne guadagna, meno la drammaturgia di Vitaliano Trevisan che ha voluto un po’ ripulire, senza che ce ne fosse davvero bisogno, il meraviglioso italiano goldoniano.

Ma nel complesso lo spettacolo è avvincente e convincente, Marina Rocco e Matteo De Blasio (gli innamorati, Eugenia e Fulgenzio) fanno appassionare ed immedesimare ciascuno ad ogni battibecco e malinteso. Accanto a loro sostengono validamente il palcoscenico Roberto Laureri (nei ruoli del servitore Tognino e del Conte Roberto d’Otricoli), Umberto Petranca (Fabrizio) e il delicatamente ironico Andrea Soffiantini (Succianespole). Ancora bravi Silvia Giulia Mendola (Flamminia), Alberto Mancioppi (Ridolfo) ed Elena Lietti (Lisetta e Clorinda).

Sarebbe stato difficile ma nient’affatto impossibile rovinare una commedia così ben riuscita come questa, infatti molti ne sarebbero stati capaci. Il merito di regista, cast, operatori e tecnici sta nel non aver intralciato, manipolato o voluto sovrastare, piegare quel che è nel testo ma nell’averlo messo in condizione di spiegarsi e insinuarsi fra il pubblico principalmente così come è scritto.