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“Shake fools”, i personaggi del Bardo come non li avete mai visti al Teatro Trastevere

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Immaginiamo alcuni dei principali personaggi di alcune opere di William Shakespeare, come AMLETO, OTELLO, MACBETH, RE LEAR. Immaginiamo che alcuni personaggi, con sintomatologie tra il patologico classico ed il patologico delinquenziale, abbiano i tratti caratteriali dei personaggi storici dell’epopea shakespeariana e che, per gravi reati e delitti commessi oggi nelle periferie e nelle province italiane, siano stati rinchiusi in una STRUTTURA DI CONTENIMENTO GIUDIZIARIA. Immaginiamo che a farci da “Cicerone” in questa STRUTTURA/INFERNO di contraddizioni umane sia un vero e proprio FOOL, o meglio, IL MATTO, dove gli psichiatri non parlano mai ma si materializzano sotto forma di una “voce femminile” che invita i “gentili ospiti” a svolgere le mansioni a loro assegnate. SHAKE FOOLS (letteralmente: “matti sotto scuotimento”) è la rappresentazione e la rivisitazione, in chiave contemporanea, dei più famosi personaggi shakespeariani, ovvero Amleto, Ofelia, Otello, Desdemona, Macbeth, Lay Macbeth, Re Lear/Learich, la Strega/Zingara. E’ una riscrittura attualizzata che utilizza anche inflessioni dialettali per restituire veridicità e fondatezza alla poetica universale di William Shakespeare. Un mezzo per “uscire dalla formalità del Teatro” e tramite il Teatro stesso, veicolare nuove forme di comunicazione.

“Ancora oggi Shakespeare è tra gli autori più conosciuti e amati: il suo più grande merito è quello di aver rappresentato l’animo umano nella sua interezza. Non ne ha infatti tralasciato mai nessuna emozione o aspetto: ha indagato a fondo la vita nella sua assurdità, e spesso nelle sue opere compare la follia, quella stessa follia verso cui ci stiamo avviando in questo secolo, che NON considera più la Natura come elemento primario e indispensabile per la sopravvivenza del genere umano.Questo è un forte elemento in comune con la poetica di William Shakespeare. Infatti, la lotta dell’uomo contro la natura è alla base di ogni componimento shakespeariano. Non a caso, la tragedia si manifesta quando l’uomo agisce contro natura: così, il fratello uccide il fratello, la madre uccide il figlio, il marito uccide la moglie, o viceversa. Se avviene un’ingiustizia, anch’essa è considerata un atto contro natura. A partire da questa premessa, riteniamo che il tema della “follia” sia quanto mai attuale in questi anni di “apocalisse annunciata”, a causa delle guerre, delle continue stragi, dei delitti efferati perpetuati ogni giorno. Il fatto che uno spirito illuminato come Shakespeare, oltre 500 anni fa, già si fosse occupato di questa follia e che le cose non siano cambiate da allora, ci ha fatto riflettere sull’utilità di ribadire questo tipo di messaggio filtrato dalla nostra esperienza contemporanea, ovvero la riscrittura dei principali testi shakespeariani – AMLETO, MACBETH, RE LEAR, OTELLO – mantenendo il “motore” originale delle azioni, basate sulla violenza, sul sopruso e sull’ingiustizia. Per questo motivo, i nostri personaggi hanno i tratti peculiari degli “archetipi” shakespeariani a cui si riferiscono, ma le loro storie – così come la loro linfa vitale – sono tratte dai fatti di cronaca contemporanea, dalle ingiustizie quotidiane dettate dagli abusi del potere, dalle violenze che, nel silenzio, si consumano giorno per giorno nelle grandi, città così come nella provincia italiana.”

dal 9 al 13 ottobre 2019Teatro Trastevere
via Jacopa de’Settesoli 3, 00153 Roma