Dopo Roma e Milano, approda a Firenze – sua sede naturale – la splendida mostra Il principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino. Curata da Louis Godart, dal 15 settembre al 15 febbraio 2016 e’ visitabile nella Sala de’ Dugento di Palazzo Vecchio. L’evento e’ storico. Pensati e commissionati da Cosimo I de Medici, i venti arazzi raffiguranti le storie di Giuseppe Ebreo furono esposti per l’ultima volta insieme in occasione dell’Unita’ d’Italia e divisi negli anni successivi. Il prezioso nucleo, tessuto dai fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher su cartoni realizzati da alcuni dei più importanti artisti del Rinascimento come Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati, e’ stato esposto per più di un secolo a Palazzo Vecchio, per poi essere conservato nei depositi fino al secolo scorso. Della serie completa sono oggi conservati a Firenze dieci pezzi, mentre gli altri dieci sono stati portati a Roma, alla fine del secolo scorso (1882) per volere dei Savoia, per adornare i saloni del Quirinale. Nel 1983 gli arazzi vennero definitivamente rimossi dalle pareti della Sala de’ Dugento per essere sottoposti a indagini sul loro stato di conservazione e per avviarne il restauro cominciato nel 1985. L’intervento e’stato affidato e concluso all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Gli arazzi vennero realizzati con telai a basso liccio e per questo si presentano speculari rispetto ai disegni preparatori. Per la tessitura della trama sono stati impiegati come materiali dei fili di lana, di seta, d’oro e d’argento. Per l’ordito sono stati utilizzati fili di colore neutro.
Col passare del tempo gli arazzi sono andati incontro inevitabilmente ad un progressivo degrado che ha reso necessario il lungo e complesso intervento di restauro appena concluso. La scelta del tema degli arazzi ha un chiaro riferimento allegorico, tracciando un parallelismo tra la vita del patriarca Giuseppe e le vicende politiche di Cosimo e, più complessivamente, della famiglia Medici. Alla pari di Giuseppe, Cosimo e i Medici conoscono l’amara sorte del tradimento e dell’esilio ma, grazie alla forza dell’intelletto e alla capacità di perdonare, riconquistano quanto perduto dimostrando insieme potenza e magnanimità. Il patriarca biblico Giuseppe, figlio prediletto di Giacobbe, cade vittima del tradimento e dell’invidia dei fratelli e viene venduto come schiavo affrontando una drammatica serie di vicissitudini che lo conduce fino in Egitto dove si conquista la fiducia del Faraone, grazie alle sue straordinarie doti che gli consentono addirittura di divenire viceré. In questo ruolo dimostra grande saggezza e equilibrio, esercitando il potere ma anche sapendo perdonare le terribili colpe commesse dai fratelli a suo danno. Tra i doni e le competenze di cui Giuseppe è depositario spicca l’attitudine ad interpretare i sogni (da qui il titolo della mostra), dote che non deriva da tecniche divinatorie ma dalla condizione profetica e quindi dalla capacità di individuare la volontà di Dio al di là delle apparenze.
Info: www.museicivicifiorentini.comune.fi.it
www.museifirenze.it