La programmazione della Casa delle Letterature riprende, dopo la pausa estiva, con una mostra (dal 3 al 22 settembre) realizzata in collaborazione con il Redfern Community Centre (Sydney, NSW, Australia) e il Buechel Memorial Lakota Museum (St. Francis, Rosebud Sioux Indian Reservation, South Dakota, USA) dove si svolge contemporaneamente alle date romane e dove rimarrà in forma permanente. “È una mostra personale – spiega Casa delle Letterature – di immagini fotografiche di Roberto Vignoli, fotografo professionista itinerante di fama internazionale (ha esplorato negli anni diversi luoghi del pianeta alla ricerca di storie da raccontare con il linguaggio dell’arte), curata da Maria Ida Gaeta, intitolata Aboriginal and Sioux Panoramas, volti e storie di Aborigeni e Sioux. Racconta, attraverso due panoramiche di ben 7 metri per 0,43 metri l’incontro con due tra le culture più emozionanti del pianeta Terra, quelle dei nativi nordamericani e australiani. Si tratta di una serie di ritratti (17 per gli Aborigeni e 15 per i Sioux) che attraverso l’espressività dei volti lasciano immaginare le storie private delle persone come singoli racconti sussurrati con grande dignità; e tutte insieme evocano la storia dei due popoli, suscitando in chi guarda la loro grandezza ma anche il complicato sentimento sul colonialismo europeo. Il fondo nero delle fotografie degli Aborigeni richiama quello di molte delle opere d’arte aborigena che sono, appunto, pitture astratte su fondo nero. Astrazioni che nelle loro opere rappresentano spesso fedelmente i colori della loro terra così come le fotografie di Vignoli attraverso lo studio dei volti cercano tracce del loro mondo ormai completamente cambiato e difficile da ritrovare. Per i ritratti dei Sioux, invece, la scelta del cielo come sfondo è parsa quasi una scelta obbligata. Le nuvole di fumo erano uno dei loro codici di comunicazione, il Grande Spirito è al centro della loro religione”.
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