E visitabile fino al 10 gennaio 2016, al Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, la mostra dedicata allo scultore inglese Herry Moore, promossa anche dalla Soprintendenza per il Colosseo, in collaborazione con Tate e con Electa e curata da Chris Stephens e Davide Colombo. La mostra presenta una selezione di 75 sculture, disegni, acquerelli e stampe di uno dei più grandi artisti inglesi. Figlio di un ingegnere minerario, Moore divenne famoso per le sue opere astratte in bronzo di grandi dimensioni e per le sue sculture squadrate in marmo. Durante i bombardamenti tedeschi nella seconda guerra mondiale, come molti dei suoi concittadini londinesi, l’artista era solito rifugiarsi nelle stazioni della metropolitana. Da qui trasse ispirazione per molte delle sue opere che lo resero famoso. Il suo stile influenzato dall’arte primitiva e tribale rompe con i canoni classici tradizionali. La Tate Gallery conserva la collezione più ricca e rappresentativa dagli anni Venti ai Settanta, anche grazie alla donazione dell’artista stesso. “Riconosciuto come uno dei più grandi scultori contemporanei – scrive Sandra Terranova nel presentare la mostra – deve il suo successo all’abilità tecnica e inventiva al servizio del racconto della nostra epoca. Molte le creazioni in mostra che denotano il suo peculiare rapporto tra pieni e vuoti, esaltato dalla monumentalità del luogo, le Grandi Aule delle Terme di Diocleziano. Soprattutto ai vuoti è infatti affidato un senso di continuità tra dentro e fuori, così che le sculture non vivono solo nello spazio ma nello stesso tempo lo creano, come se spazio e materia scultorea fossero un tutt’uno. Straordinaria la serie delle figure femminili sdraiate, come espressione dell’eterna femminilità, della Madre Terra”. La rassegna si suddivide in aree tematiche che esplorano l’età moderna, i temi della guerra e della pace, la più famosa tematica di Moore “madre e figlio” e le sculture destinate agli spazi pubblici
Info: www.archeoroma.beniculturali.it