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“Tutto quello che le donne non dicono”, Reggiani one woman show all’Olimpico

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Francesca Reggiani
Francesca Reggiani

“Tutto quello che le donne non dicono”, ma osano pensare: è un turbinio di emozioni quello che Francesca Reggiani riesce a portare in scena al Teatro Olimpico di Roma. Una pausa di riflessione divertente su tematiche importanti come la politica, le convenzioni sociali, le relazioni di coppia, il lavoro che non c’è. In questo grande “one woman show” la Reggiani coinvolge la sala in un spettacolo che, con un’elasticità impressionabile e la sua formidabile presenza scenica, riesce a far ridere senz’altro tutti, e di cuore.

Francesca ReggianiIn quasi due ore di spettacolo, interrotto solo da brevi pause di luci e musiche, Francesca Reggiani riesce a dare davvero il meglio di sé, ricalcando alla perfezione personaggi come Maria Elena Boschi e Giorgia Meloni, la cui intervista doppia, trasmessa in uno schermo gigante, mette a confronto due rappresentanti del mondo della politica nostrana, portando in risalto carattere, movenze e stile, totalmente agli antipodi. I collegamenti dall’esterno riescono a dare quel movimento necessario ad uno show che la comica porta avanti con molta semplicità e naturalezza. Quasi ci si trovasse in un piccolo locale o meglio ancora in un salotto di casa, a raccontare tra amici le peripezie che ognuno di noi incontra nella vita quotidiana. La costruzione di un mobile Ikea, ad esempio, può rappresentare davvero un problema, ma anche chi, ormai un po’ in là con l’età, non riesce a stare al passo con i tempi, troppo veloci e iper-connessi. D’altronde, se non hai un profilo facebook ormai non sei nessuno, “anche se è proprio il profilo ciò che ci distingue dagli altri”, è il commento ironico finale. E l’abuso di tecnologia va ad influire anche nei rapporti di coppia, tra mancanza di dialogo e tradimenti vari, ormai ci si riduce a guardare la vita dietro ad uno schermo, dove dentro però non c’è davvero niente.

Gli italiani d’altronde son fatti così: abituati a non rispettare le regole, siamo “costituzionalmente atipici”. Se la raccolta differenziata ci sembra qualcosa di apocalittico, figuriamoci pagare le tasse. Allora forse meglio dar fiducia all’unica impresa fiorente del nostro Paese, la mafia. Il lavoro d’altro canto, è diventato un appannaggio per pochi, mentre chi ce l’ha fa di tutto invece per non lavorare. E’ questa la denuncia velata agli assenteisti e un appello invece per quei giovani che, dopo anni di studio, si ritrovano senza lavoro o peggio iniziano ad abituarsi all’idea di lavorare, ma senza essere pagati. La vita nel nostro Paese va avanti così, ma per fortuna ci pensano loro, le donne dell’Est, a sollevare gli animi dei nostri mariti. Frustati da mille aspettative, generate dai messaggi hard che arrivano dalla rete, questi uomini sperano in un amore esotico o comunque lontano dalla normale vita di ogni giorno. E alle donne stanche, dopo una lunga giornata di lavoro, cosa altro resta da fare? Semplicemente, con grande pazienza, accontentarsi, se possibile, di ciò che si ha e come in una partita a 7 e mezzo gridare a squarciagola: “5 e sto!”