"De Revolutionibus" di e con Giuseppe Carullo e Cristina Minasi

Nell’ambito del progetto Il Teatro di Roma per il Giubileo dedicato all’eccezionale evento religioso si snodano sette spettacoli per sette differenti modi di raccontare l’anima, la tradizione religiosa e la ricerca spirituale. Si segnala che tra le altre attività la rassegna accoglie sette spettacoli vincitori del Festival I Teatri del Sacro, la rassegna che investiga le intersezioni fra sacro e profano, fra spirito e scena.

Venerdì 8 e sabato 9 andrà in scena il secondo spettacolo in programma “De Revolutionibus – sulla miseria del genere umano” da “Il Copernico” e “Galantuomo” e “Mondo” di Giacomo Leopardi, diretto e interpretato da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi.

Si incontrerà Leopardi, il maestro della più amara e saggia ironia, e prendiamo lezioni di grandezza grazie a un’Operetta infelice e, per questo, morale, dove tutto il genere umano si scopre nullo, ma nella capacità di vedere la propria nullità riesce a dar spazio al trascendente e, dunque, alla poesia. Ciò nonostante, Leopardi, “conscio che gli uomini non si contenteranno di tenersi per quello che sono”, propone il triste scenario della “civiltà”, dei suoi legami e vizi nel ridicolo risultato d’un’Operetta immorale e, per questo, miseramente “felice”. Rivoluzione e miseria sono parole che riempiamo d’una natura ambigua e paradossale, nell’unica certezza di volerci aggrappare al teatro, fatto di piccole e povere cose, ma capace di grandissime riflessioni sul potere dell’uomo di ribellarsi e dunque ritrovarsi.

TEATRO INDIA
Sala B
Venerdì 8 aprile ore 21.00 e sabato 9 aprile ore 19.00