Il libro che tutti gli appassionati di birre aspettavano. Il libro che chiunque non ami (ancora) o non conosca la birra dovrebbe leggere. A 20 anni esatti dalla nascita del “movimento” italiano della birra artigianale il massimo esperto di birra in Italia – e uno dei più celebri al mondo – Lorenzo Dabove in arte “Kuaska”, 63 anni “ligure in esilio” a Milano, racconta con il suo stile di grande storyteller birrario, il suo amore per questa “bevanda popolare”, e spiega perché “la birra non esiste” (che è il suo più celebre “postulato”, il cui corollario è “esistono le birre”). Le birre artigianali sono infatti tutte differenti e uniche, non solo perché hanno stili e ingredienti diversi, ma anche perché sono – dice il secondo postulato di Kuaska – “il prolungamento della personalità del birraio”, ovvero sono create, soprattutto in Italia, da “persone diverse in territori diversi, con culture, tradizioni, religioni, invasioni, climi, proverbi diversi”. Anche per questo le birre hanno “territori olfattivi e gustativi”, che consentono di abbinarle a qualsiasi piatto, come sostiene il terzo postulato: “Là dove le birre osano i vini non possono osare”. Kuaska è da anni il paladino della birra artigianale in Italia e combatte contro l’idea che per la maggior parte dei consumatori la birra sia solo quella industriale, “morta” (nel senso di pastorizzata), inodore e insapore al cospetto di birre artigianali vive, ricche di aromi e sapori: “La mia è una sfida contro i luoghi comuni e la mancanza di conoscenza della cultura della birra, per contribuire ad affermare la dignità di questa antichissima bevanda”. L’unica che – ripete spesso – viene richiesta per quantità e non per qualità (“mi fa una media”). Ne La birra non esiste l’autore racconta, senza risparmiarci i suoi irresistibili aneddoti, la genesi della sua smisurata passione personale e la storia del “Rinascimento” della birra artigianale italiana che in 20 anni ha portato il nostro Paese ad affermarsi tra le più importanti nazioni birrarie, grazie a birrai talentuosi e alla biodiversità dei prodotti della nostra terra. “Per la qualità – dice Kuaska – meglio di noi oggi solo i Paesi di grande tradizione, come Belgio, Germania, Regno Unito, Repubblica Ceca, oltre agli emergenti Stati Uniti”. Il “Made in Italy” si fonda infatti oggi su stili ben precisi e riconosciuti: le birre alla castagna, le birre al farro o con cereali inusuali, le birre con la frutta, le erbe e altri prodotti “a centimetro zero”, le birre legate al mondo del vino (con mosto, uva, in legno…). Lorenzo Dabove oggi è riconosciuto come uno dei più grandi esperti e beertester al mondo, è giudice delle maggiori manifestazioni birrarie internazionali, tiene ogni anno decine tra degustazioni con “format” di sua invenzione, corsi di livello universitari, viaggi birrari. Eppure la birra per lui è prima di tutto “cultura”, “piacere” e “relazioni” e spesso rivolge verso se stesso una dissacrante autoironia: (“Mi considero un “vecchio” guru, oltre che uno dei principali testimonial del Maalox”). Un libro scritto con un entusiasmo e una vitalità contagiosi, che vi convincerà – se ce fosse bisogno – ad amare senza riserve questa bevanda, “la più socializzante al mondo”, nata, scrive Kuaska, per “rendere meno dura la vita”. Un libro che dà spazio anche alla “tecnica” con tre “intermezzi” sugli stili birrari, sul misterioso lambic (la wild beer belga la cui difesa è la “ragione di vita” di Kuaska) e sulla degustazione, un momento da vivere con gioia.
Lorenzo “Kuaska” Dabove, La birra non esiste. La vita, le storie, i segreti di Kuaska, il ‘profeta’ della birra artigianale italiana, prefazione di Jean-Pierre Van Roy, www.altreconomia.it