Un ragazzino romano assiste sbalordito alla trasformazione della sua città, nel 1950, in un immenso set cinematografico: si sta girando Quo vadis?, il primo dei kolossal che saranno prodotto principale della Hollywood sul Tevere per dieci anni. Il cinema fa da locomotiva e trascina tutte le arti: Guttuso è amico di Moravia, Rossellini cena con Trombadori e i politici comunisti… Roma sembra un’immensa trattoria, dai Castelli a Ostia ai bar in Piazza del Popolo, dove si incontrano Savinio il “brutto addormentato nel basco”, de Pisis l’”incantatore di sergenti”e Flaiano che, a chi gli chiede se sia comunista, risponde “Non me lo posso permettere economicamente”. E Fabrizi a Rossellini: “A Robbe’, c’hai un bel soriso, ma chi me lo dice che sai fare un bel film?”. Un periodo straordinario, in cui a Roma si facevano i migliori film del mondo, la società letteraria era centrale alla cultura ed era ancora vivo il culto dell’Americanway of life… l’epoca più divertente e creativa nella storia d’Italia. Solo ora che questa società è scomparsa ci rendiamo conto di quanto abbiamo perso. Stefano Malatesta, racconta la Roma della sua adolesenza, la Roma di Fellini, la Roma-ricotta pasoliniana. Un periodo straordinario, l’epoca più divertente e creativa della storia d’Italia, di cui ora non rimane che il ricordo.
Stefano Malatesta, Quando Roma era un paradiso, www.skira.net