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Navigatori, santi, esploratori… Il viaggio come avventura

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Attilio Brilli e’ una garanzia, si sa, in tema di letteratura di viaggio. Nei suoi libri geografia, storia, suggestioni si fondono in modo mirabile, sorretti dalla ricerca. Dopo Il grande racconto del viaggio in Italia. Itinerari di ieri per viaggiatori di oggi, Brilli torna in libreria con un argomento altrettanto suggestivo: Il grande racconto dei viaggi d’esplorazione, di conquista e d’avventura. Migrazioni, invasioni, esodi, anabasi, deportazioni: la storia dei popoli è segnata – e Brilli lo spiega molto bene – dal procedere collettivo dei viaggi. Al di là di questi cataclismi umani, più che mai d’attualità, sono però singoli personaggi ad assumersi il compito di andare oltre l’orizzonte conosciuto. Nell’interminabile percorso terrestre di Marco Polo verso il Catai, in quello marittimo di Cristoforo Colombo che s’imbatte nel continente imprevisto, nelle peregrinazioni dei mercanti avventurieri veneziani, genovesi, fiorentini ritroviamo una stessa visionaria temerarietà. Ma proprio le loro vicende valgono a ricordarci che spirito ardimentoso di avventura e volontà di dominio nell’Europa dei potentati sono inscindibili. A Oriente come a Occidente con l’apertura delle grandi rotte oceaniche il viaggio d’esplorazione si fa subito viaggio di conquista, fatto di avidità e conoscenza, scoperta e sfruttamento, richiamo dell’ignoto e brama di ricchezze. E oggi? Oggi che i viaggi non offrono più i loro tesori, ripercorrere quelle avventure significa attingere alla formidabile risorsa dell’immaginario e, in compagnia di navigatori, pirati, cannibali, eruditi, sultani, gioiellieri e gesuiti, appassionarsi a inedite trame narrative, consapevoli delle irriducibili contraddizioni di quella eredità in divenire che chiamiamo civiltà. Da leggere.

Attilio Brilli, Il grande racconto dei viaggi d’esplorazione, di conquista e d’avventura, www.ilmulino.it