Non è il primo e probabilmente non sarà l’ultimo caso. Capita spesso, troppo spesso, che i cosiddetti vip cerchino di aggirare le regole. Che, per venire al caso, in Australia sono però rigidissime e non guardano in faccia a nessuno. Neppure al principe dei pirati. Capita che Johnny Depp debba girare proprio in Australia il quinto film sui “Pirata dei Caraibi”. Da vip qual è non prende un volo di linea, ma arriva sulla Gold Coast con il suo jet privato. Con al seguito i suoi inseparabili Yorkshire, Pistol e Boo.
Accadeva il 21 aprile. Niente di male, si dirà. Ma l’Australia è nota come un paese estremamente attento al regime sanitario. Specialmente per quanto riguarda l’introduzione di animali sul suo territorio per evitare il propagarsi di malattie. Pistole e Boo non sono passati inosservati. Portare gli animali in Australia comporta la richiesta di un permesso e un periodo di quarantena all’arrivo di almeno 10 giorni. Quarantena che il Pirata dei Caraibi ha voluto evitare ai suoi amici a quattro zampe. Che però ora rischiano la vita. Chiaro l’ultimatum del ministero dell’Agricoltura: fuori dal paese entro 72 ore o saranno soppressi. La legge vale per tutti. “Se si comincia a lasciar entrare nel nostro Paese le stelle del cinema allora perché non dovremmo chiudere un occhio per tutti?” si è chiesto il ministro Joyce. Difficile dargli torto. Come difficile è capire se l’incidente canino impedirà al nuovo film, “Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales”, uscire nelle sale, come previsto, nel 2017.
(Aggiornamento: Pistol e Boo sono salvi. Johnny Depp ha lasciato l’Australia per metterli in salvo.)