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Steve Jobs, il film di Boyle il più onesto. Almeno secondo l’ex CEO e amico John Sculley

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Descrivere su pellicola la personalità complessa di Jobs è un’impresa a dir poco titanica. Secondo John Sculley, amministratore delegato di Apple dal 1983 al 1993 e amico di Jobs, la pellicola “Steve Jobs” in uscita negli Stati Uniti nei prossimi giorni, è riuscita nell’arduo compito. «Ci sono stati momenti durante questo film che io e Woz ci siamo detti: “Wow, questo sembra davvero Steve”». Ha detto Sculley in una intervista alla Reuters, riferendosi all’altro cofondatore di Apple Steve ‘Woz’ Wozniak, con cui ha parlato del film.

Sculley è uno dei personaggi dell’ultimo film su Jobs, diretto da Danny Boyle e scritto da Aaron Sorkin, entrambi premi Oscar. La pellicola si concentra su tre eventi particolari: il lancio del Macintosh nel 1984, quello del NeXTcube nel 1988 e quello dell’iMac nel 1998.

Sculley è entrato nel merito dicendo che l’ultimo film, che parla molto del rapporto di Jobs con la figlia, mostra solo un lato della personalità di un uomo complicato. «Conoscevo il giovane Steve Jobs molto bene, ed era una persona molto migliore di quella a cui uno può pensare se guarda solo il film». Ha spiegato Sculley. «La gente adorava lavorare per Steve. Aveva una visione che elettrizzava tutti noi». ha concluso l’ex ceo.