di Mr NasCar
E così, dopo diciassette anni, Porsche torna a vincere la 24 Ore di Le Mans. La Casa di Stoccarda, ad appena un anno dal suo ritorno nella classica francese, ha letteralmente sbaragliato i padroni di casa dei Quattro Anelli, piazzando due 919 Hybrid nei primi tre posti e lasciando alla cugina R18 e-tron quattro soltanto il terzo gradino del podio.
A trionfare e a interrompere così il dominio Audi, che durava ininterrottamente dal 2010, è stata la vettura numero diciannove, che portata in gara dai giovani Nico Hülkenberg, Earl Bamer e Nick Tandy, ha portato il totale delle vittorie Porsche a Le Mans a quota diciassette. Ma la lode a casa Porsche non va soltanto per essere stata in grado di portare una macchina alla vitoria nella 24 Ore appena un anno dopo il suo debutto, ma anche per essere riuscita nell’impresa sfruttando un propulsore a quattro cilindri di appena due litri di cilindrata abbinato ad un modulo elettrico. Un’impresa degna di nota, che assume ancora maggiore importanza se si pensa che si tratta della prima vittoria nell’intera storia della maratona francese che un propulsore ibrido a benzina riesce a conquistare il gradino più alto del podio. Per diversi anni ci hanno provato i giapponesi di Toyota ma senza mai riuscirci.
E a proposito di Toyota, i giapponesi quest’anno, non solo non sono riusciti a vincere, ma non sono nemmeno mai stati realmente in grado di entrare nella lotta per il vertice, costretti da un taglio dei fondi a correre con una macchina che rispetto all’anno scorso non è quasi stata sottoposta ad aggiornamenti. La migliore ha chiuso sesta. E per rimanere nella terra del sol levante, una menzione la merita anche Nissan.
È vero, i debuttanti di quest’anno nella categoria regina non sono stati in grado di andare oltre la quarantesima posizione, ma è altrettanto vero che nessuno come loro ha mai osato tanto a Le Mans, presentandosi sulla griglia di partenza con un mostro da quasi mille cavalli con motore e trazione anteriore. In LMP2 ha dominato la Oreca di Lapierre, Bradley e Howson, mentre in GTE-Pro ha trionfato la Corvette C7R di Gavin, Milner e Taylor, anche grazie ai problemi che nel finale ha accusato la Ferrari 458 Italia di Bruni, Fisichella e Vilander. Spettacolare, infine, la sfida in GTE-Am, dove dopo il clamorosi incidente della Aston Martin di Paul Dalla Lana a meno di un’ora dal termine della gara, fino a quel momento in testa, a vincere è stata la 458 Italia di Shaytar, Bertolini e Basov.