Home life style Enogastronomia, turisti a caccia del “chilometro zero”

Enogastronomia, turisti a caccia del “chilometro zero”

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Più di quattro italiani su dieci (42 per cento) durante l’estate 2015 hanno scelto di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, sagre, bancarelle, agriturismi o mercati degli agricoltori che alimentano il turismo enogastronomico, settore in cui l’Italia è leader mondiale, con una spesa turistica che nell’estate 2015 ha superato per l’alimentazione gli 11 miliardi, anche per la spinta positiva di Expo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che l’Italia è l’unico Paese al mondo che puo’ contare su 4.886 prodotti tradizionali censiti dalle regioni, 272 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario, 415 vini Doc/Docg, quasi 21mila agriturismi e oltre 6.600 fattorie dove acquistare direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica, senza dimenticare le centinaia di citta’ dell’olio, del vino, del pane ed i numerosi percorsi enogastronomici, feste e sagre di ogni tipo. Il mangiare e bere è il vero valore aggiunto delle vacanze made in Italy e quest’anno, sulla base dell’indagine Coldiretti/Ixe’, si evidenzia una tendenza degli italiani in vacanza a privilegiare negli acquisti alimentari prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori come vini, ortofrutta, olio, formaggi, e altre specialità. Tra quelli che fanno shopping in questi luoghi – spiega la Coldiretti – il 38 per cento spende al massimo 10 euro, quasi la metà (48 per cento) tra i 10 ed i 30 euro e il 14 per cento oltre 30 euro. L’acquisto di un alimento direttamente dal produttore ottimizza il rapporto prezzo/qualità ma – sottolinea la Coldiretti – è anche una occasione per conoscere non solo il prodotto, ma anche la storia, la cultura e le tradizione che racchiude dalle parole di chi a contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare alle bellezze artistiche e naturali del naturali del territorio nazionale. Dalla mozzarella di bufala in Campania al formaggio Asiago in Veneto, dal pecorino della Sardegna al prosciutto San Daniele nelle montagne del Friuli, dal vino Barolo del Piemonte alla Fontina in Valle d’Aosta, dal limoncello campano al Caciocavallo del Molise – continua la Coldiretti – i prodotti agroalimentari sono alcuni dei souvenir più richiesti dai turisti.