Home musica classica “Specchi del tempo”, Sunwook Kim brilla all’Opera di Roma

“Specchi del tempo”, Sunwook Kim brilla all’Opera di Roma

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Sunwook Kim si è meritato l’ovazione che il pubblico gli ha tributato. Con il Concerto n. 4 di Beethoven, diretto dalla magistrale bacchetta di Tito Ceccherini, il pianista coreano si è fatto non solo valere, ma ha brillato sotto il tetto del teatro dell’Opera.

La padronanza della tastiera, le dita che hanno scandito ogni singola nota del fraseggio, sono stati elementi essenziali che, insieme, hanno portato il concerto verso i limiti della perfezione.

L’orchestra dei professori del Teatro dell’Opera, che ha accompagnato il pianista, si è fatta valere con la magistrale eleganza di cui sono capaci. Nessuna famiglia di strumenti è emersa sugli altri.

L’arte musicale dell’insieme è emerso, ancora più violentemente, durante l’esecuzione della Quinta sinfonia di Sibelius. Un momento sacro della produzione del compositore nordico. E anche un istante di assoluta dolcezza durante il concerto. La lettura di Ceccherini ha saputo sottolineare l’alone romantico del II movimento, senza dimenticare l’atmosfera epica post bruckneriana del I e del III tempo.

“Prom” di Donatoni ha lasciato senza parole, perché ancora bisogna cercare di capire cosa possa intendersi per musica se anche questa tipologia di composizione produce “arte”.

Il prossimo appuntamento di “Specchi del tempo” sarà il 2 aprile, con le musiche di Respighi, Rihm e la prima sinfonia di Brahms.