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L’Italia in Jazz, presentato il bando per trasformare il paese nel regno della musica

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Italia in Jazz. Presentato il 3 giugno il progetto “I-Jazz”, l’offerta musicale jazz 2015, alla presenza del ministro Dario Franceschini. Puntare a migliorare la presenza del jazz italiano sul palcoscenico italiano e avvicinare il grande pubblico ancora di più a questa cultura musicale. I cartelloni 2015 propongono grandi artisti internazionali, contemporaneamente a una forte presenza italiana.
Paolo Fresu, musicista, intervenuto alla mattinata, ha voluto spiegare: «Il rischio del jazz italiano è la sua particolarizzazione – dice – una cosa che riflette la divisione geografica del paese. Ma questa è anche ricchezza». Quindi, da quiu il progetto di dare a vita a un network di conoscenze musicali, che parte da I-Jazz e arriva fino a JOSI Jazz.
«Bisogna smettere di suonare singolarmente, dalle etichette discografiche al festival». Dice Fresu. «Bisogna condividere, e allora grazie al ministro Franceschini si percorre una nuova strada. Si parla di un bando che servirà a inondare la città di Jazz, usando qualsiasi spazio che sarà a disposizione». La musica è uno strumento fondamentale per educare le persone, dice Fresu, e il jazz è entrato nel nostro Dna.
Questa esperienza musicale è una struttura fondamentale della cultura musicale del paese. Da un anno sono stati messi in moto provvedimenti che pdrmettono uno sviluppo della cultura jazzistica in Italia. Oggi “I luoghi del Jazz”, che sono sette progetti di residenza in rete, insieme all’Orchestra nazionale giovanile talenti jazz è solo l’inizio.
In cantiere anche un portale che sia disponibile per tutti e leggibile da tutti i devices dal pubblico al tecnico, che dovrebbe essere pronto entro tre mesi. Franceschini «io ho cercato di rallentare il ritardo colpevole del sistema italia». Il portale e tutte le altre cose «vanno in questa direzione». Le nuove regole del Fus che «hanno corretto i meccanismi distorsivi che ostacolavano il Jazz, hanno ottenuto un grande risultato se è vero che c’è stato un aumento del 20% rispetto all’anno precedente».