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“Orbits” il nuovo lavoro di Paolo di Sabatino

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In ORBITS il jazz e la melodia del pianista Paolo Di Sabatino, incontrano le sonorità più electro, frutto della ricerca sonora di suo fratello Luca, alias Ben Dover: due mondi apparentemente paralleli s’incontrano in un percorso musicale dal forte impatto emotivo. Un progetto discografico in cui Paolo spinge se stesso e la sua capacità compositiva verso uno spazio fino ad ora solo immaginato.

 

Apprezzato a livello internazionale come uno dei pianisti e compositori più versatili nel panorama jazz, Paolo Di Sabatino ha sempre dimostrato un forte interesse verso le nuove sonorità. Questa ricerca lo spinge a realizzare album come Voices (un disco di sole canzoni) e a ricercare ritmiche coinvolgenti con la creazione del progetto Trace Elements (dove si sono succeduti in studio e sul palco batteristi come Peter Erskine, Jojo Meyer e Dennis Chambers).

Ben Dover è l’alter-ego elettronico di Luca Di Sabatino, nato più di due anni fa e che ha al suo attivo la produzione di un CD (“Switched-On Ben Dover”) e diversi singoli con una forte vena electro.

Le progressioni armoniche, le linee melodiche godibili e cantabili tipiche delle composizioni jazz di Paolo, rivedute da Ben Dover, conducono verso una visione digitale, analogica ed elettronica, che rendono ORBITS un risultato sicuramente interessante e inaspettato. Ispirato fortemente da Laurent Garnier, Matthew Herbert, Trentemøller, Nicola Conte o Max Richter tra gli altri, l’album è il tentativo dei due fratelli di generare qualcosa di originale a livello compositivo usando nuovi mezzi di espressione, dal respiro nord europeo, in Italia ancora terra di pochi audaci.

Il disco è composto da 9 tracce. Ogni traccia porta il nome di un pianeta, un viaggio musicale che vuole portare l’ascoltatore a scoprire nuove sonorità, spazi popolati da suoni inusuali nel jazz e armonie inusuali nella musica elettronica.