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REVIF: “Sentirsi” è il primo EP dell’artista romano, fra indie rock e dream pop

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Revif è Alessandro Cavarra, musicista e cantante di Roma, formatosi sui dischi indie rock, new wave e britpop.
Dopo due singoli con i Khloe, nel 2016 pubblica con gli Egeeo un Ep omonimo – co-prodotto con la Costello’s Records – dalle sonorità dream pop e post punk.

Revif è il suo progetto da solista e prende il nome dalla parola francese per rinascitaSentirsi è il suo EP di debutto.

Sentirsi è il primo EP di Revif, pubblicato martedì 13 aprile e distribuito su tutte le piattaforme digitali da The Orchard.

Immerso nelle atmosfere indie rock e costellato da richiami British, l’EP d’esordio dell’artista romano è un’opera malinconica e sognante: un affresco sincero attraverso cinque tracce che raccontano paure, sogni e fughe dal disincanto.

Anticipato da alcuni singoli a cavallo fra il 2020 e il 2021 e dal video di Mai Più – presentato in anteprima da Le Rane – in Sentirsi Revif presenta le sue suggestioni musicali e letterarie e le rielabora in un atto d’amore per l’indie rock, per i film in bianco e nero e per la nostalgia. Nel solco di Phoenix, DIIV, Craft Spells e dei grandi classici di New Order, The Smiths e The Cure, le cinque canzoni dell’EP sono sospese in un immaginario dream pop e brit pop, dove chitarre riverberate e synth analogici convivono senza inseguire i trend e le mode del momento.

La scrittura del cantautore romano è spontanea, diretta e fortemente espressiva, a tratti naïf: Revif parte dall’astratto per arrivare al concreto (se ci si arriva). Atmosfere magiche ed evocative costellano tutto l’EP: in Sentirsi regnano la malinconia e la realtà trasfigurata delle emozioni, come se i cinque brani fossero altrettanti corti cinematografici trasposti in musica. Che sia da una panchina di una villa di Roma o sotto la luce fioca dei lampioni di Parigi, nella prima opera di Revif la vita scorre inseguendo l’immaginazione e traslando in realtà una nebulosa di ricordi e sogni.

Nel registrare l’EP insieme a Pietro Paroletti, Fabio Grande e Roberto Cola, Revif si è avvalso di diversi strumenti, dalla storica semiacustica Gibson 335 alla chitarra Epiphone Dot amplificata con un Fender Twin Reverb, dal piano Rhodes a synth analogici come il Roland Juno fino a quella DX7 che ha fatto la storia della new wave. Ciascuno strumento ha conferito un tocco diverso a ogni brano, in una ricerca attenta e dinamica per trasformare il rumore in suono. Ogni strofa, ogni ritornello è  stato arrangiato senza mestiere e “senza produzione”, esclusivamente in funzione del flusso emotivo. Perché ciò che conta davvero per il cantautore romano è l’autenticità.