Il 2 novembre, nella clinica romana di Villa Margherita, si è spento l’attore e icona dello spettacolo italiano Gigi Proietti; rappresentante poliedrico delle scene, ha cavalcato il teatro, la televisione e il cinema fino alla fine dei suoi giorni, testimoniando la forza della passione e del mestiere dell’attore.
Giovedì 5 novembre (lutto cittadino) si celebreranno i funerali presso la Chiesa degli Artisti (Santa Maria in Montesanto): numerosi i commossi ricordi di artisti e personalità della vita pubblica, a testimonianza di un grande delle scene, capace di unire un intero paese (e la città di Roma in modo particolare) all’insegna del divertimento e dell’eterno gioco della rappresentazione, del mistero del doppio tra teatro e vita.
Sempre accompagnato dalla predisposizione e dal talento musicale, la carriera di Gigi Proietti ha inizio negli anni ’60 tra teatro e televisione, e sempre all’insegna di questo alternarsi di mezzi espressivi nel registro della commedia approda anche al cinema.
Ricordato da tutti per le celebri apparizioni in sketch televisivi considerabili come di culto e per i ruoli al cinema, il mattatore delle scene non ha mai smesso di calpestare il palco del teatro, trasformandosi in un’icona fondamentale dello spettacolo.
L’ultimo ruolo al cinema in Pinocchio di Matteo Garrone, e nel film in uscita Io sono Babbo Natale di Edoardo Falcone: l’attore romano, come anche iin televisione e nella direzione artistica del Globe Theatre di Roma (che gli verrà intitolato), aveva ancora il desiderio di proseguire in ciò che aveva sempre amato ed eletto a ragione della propria vita.
Il mondo dello spettacolo lo ricorda con affetto e grande considerazione, verrà sempre considerato una guida e un punto di riferimento fondamentale.