Tante sono le storie che si possono raccontare sul Requiem di Mozart: un Requiem nato su una commissione misteriosa, lasciato incompleto e terminato dal suo allievo, Sussmayr, per ordine della moglie Constanze.
Fin dalla sua origine, questa singolare e unica composizione porta con sé tutta quella proliferazione di leggende che tuttora colorano con la loro luce, o la loro ombra, questa celebre messa funebre. Ecco allora che l’immaginario collettivo si carica di significati extramusicali che vivono ancor oggi e che donano al capolavoro un irresistibile fascino: quel fascino che da sempre richiama all’ascolto folle di pubblico sempre più eterogenee, riunite in un rito collettivo per celebrare quasi archetipicamente il mistero della vita attraverso la morte.
Un’occasione eccezionale per vivere l’esperienza musicale con uno dei brani più noti forse del più grande compositore di tutti i tempi, all’interno di una delle chiese storiche acusticamente e artisticamente più interessanti di Milano come quella di San Marco, dove lo stesso Mozart suonò l’organo, e Giuseppe Verdi eseguì la sua Messa da Requiem in mortem di Alessandro Manzoni dirigendola personalmente sul finire dell’ Età romantica.