Presentato venerdì scorso da Legambiente e dall’associazione Velolove, il progetto Grab, il Grande raccordo anulare per le biciclette, potrebbe essere pronto prima dell’ 8 dicembre 2015, in concomitanza con l’inizio del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco lo scorso marzo. Parola del sindaco Marino, che insieme al ministro per le Infrastrutture, Graziano del Rio, si è dimostrato da subito più che favorevole all’idea. I due si incontreranno domani per valutare insieme l’entità del finanziamento. Frutto di un lavoro collettivo che ha coinvolto cittadini e associazioni, il Grab è una pista ciclabile di 44,2 km che circonda tutta Roma. Un percorso, diviso in 12 tappe, totalmente pianeggiante che si snoda lungo vie pedonali e ciclabili, parchi, aree verdi e argini fluviali. Il Grab “è un moderno Grand Tour che – come spiegato dai coordinatori del progetto Alberto Fiorillo di Legambiente e Marco Pierfranceschi di VeloLove – da una strada di 2300 anni fa, l’Appia Antica, arriva alle architetture contemporanee del Maxxi di Zaha Hadid e alla street art del Quadraro e di Torpignattara unendo tra loro Colosseo, Circo Massimo, Caracalla, San Pietro e Vaticano, Gnam, parchi e paesaggi agrari eccezionali e inaspettati (Caffarella e Acquedotti), ville storiche (Villa Ada, Villa Borghese, Villa Gordiani), i percorsi fluviali di Tevere, Aniene e Almone incrociando in più punti diverse stazioni ferroviarie, le linee A e B della metropolitana e anche la futura linea C”. Una greenway dalla doppia validità quindi, che allo stesso tempo cambierebbe la mobilità urbana in modo sostenibile e farebbe di Roma uno dei poli di attrazione principali per tutti gli amanti del cicloturismo. Come si può leggere sul sito ufficiale di Velolove, per realizzare la segnaletica del GRAB, per mettere in sicurezza l’anello (intervenendo sui pochi punti critici e realizzando corsie dedicate alle bici per attraversare le arterie che incrocia) e per rendere più funzionali alcune tratte nelle aree verdi si stima un costo di circa 500mila euro. Con 400mila euro in più è possibile intervenire sui marciapiede e sul resto del tracciato separando i flussi di pedoni e ciclisti in modo da evitare potenziali situazioni di conflitto. Si tratta in entrambi i casi di una versione basic dell’anello. Con una spesa compresa tra i 2 e i 4 milioni di euro si può invece puntare a realizzare una ciclovia che abbia una estetica forte e un preciso carattere identitario. Le risorse economiche per la realizzazione del GRAB possono essere in parte reperite attivando sinergie tra pubblico e privato. Il valore dell’opera, che può facilmente diventare un luogo d’eccellenza del Paese e conquistare popolarità a livello internazionale, è in grado di attrarre finanziamenti da parte di imprenditori che comprendono l’importanza di sponsorizzare la realizzazione dell’anello. Ma sponsor possono essere anche i cittadini, attraverso un’azione di civic crowdfunding che li trasformi in azionisti del territorio. “Uno strumento in più che accogliamo con entusiasmo – ha detto il sindaco Marino – e che conferma come sia possibile ricucire le ciclabili già esistenti, per poi proseguire con i nuovi tracciati, così da restituire ai romani e alle romane spazi urbani da vivere in maniera sicura e all’insegna della sostenibilità”.