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Cala la produzione industrale, l’effetto pandemia si è fatto sentire

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La produzione industriale italiana ha fatto registrare a dicembre un calo dello 0,2% mensile e del 2% annuo: nell’intero 2020, l’effetto pandemia si e’ tradotto in un crollo dell’11,4%. A novembre 2020 era diminuita dell’1,4% su ottobre e del 4,2% su base annua. Lo rende noto l’Istat.Nella media del quarto trimestre la flessione e’ dello 0,8% rispetto al trimestre precedente.

L’Istat spiega che l’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale sostenuto per l’energia (+1,8%) e un piu’ modesto incremento per i beni intermedi (+1,0%), mentre diminuzioni contraddistinguono i beni strumentali (-0,8%) e, in misura piu’ contenuta, i beni di consumo (-0,3%).Corretto per gli effetti di calendario, a dicembre 2020 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 2,0% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21, contro i 20 di dicembre 2019). Si registra un incremento tendenziale solo per i beni intermedi (+4,1%), mentre i restanti comparti mostrano flessioni, con un calo pronunciato per i beni di consumo (-9,8%) e meno marcato per gli altri aggregati (-2,1% per i beni strumentali e -0,7% per l’energia).I settori di attivita’ economica che registrano i maggiori incrementi tendenziali sono la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (+10,9%), la fabbricazione di prodotti chimici (+7,5%) e la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+6,8%). Viceversa, le flessioni maggiori si registrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-28,5%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-16,5%) e nella fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e preparati (-10,9%).