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Fatica Rossi da ultimo a quarto, ma il titolo viene conquistato da Lorenzo

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A Valencia, nell’ultima gara della moto gp, non c’è stato miglior guardaspalla di Lorenzo quanto Marquez. Niente decima, c’è la quinta. È finita con il titolo del maiorchino e i rimpianti di Rossi, che a Valencia ha messo il cuore sulla moto, ma non è andato oltre il 4° posto. Insufficiente per la rimonta da leggenda. Jorge, infatti, grazie al successo vince il suo 5° titolo, recuperando i 7 punti di svantaggio e superando in classifica il Dottore per la prima volta in stagione proprio nell’ultima gara. Quella risolutiva. Il verdetto dell’ultimo GP di Valencia rispetta i pronostici della vigilia e matura in modo fluido, senza apparenti alleanze o condotte antisportive, anche se Marquez, 2° davanti a Pedrosa, 3°, lo ‘scorta’ fino al traguardo difendendolo anche dagli attacchi di Dani. Si spegne così il sogno mondiale del pesarese, che in pista ha dato tutto, ma ha pagato caro il gesto di Sepang e poi non è riuscito a trovare negli altri quell’aiuto di cui aveva bisogno per firmare l’impresa. Rossi va solo ringraziato per le emozioni di una stagione intensissima e maledice ancora Valencia: dopo il 2006 con Hayden ancora un sorpasso fatale all’ultima curva della stagione. La pista premia il pilota più veloce (7 vittorie), non il più costante; elegge l’antidivo, non la figura più carismatica; consacra il ritmo martellante, non il guizzo di fronte agli imprevisti. Lorenzo ha vinto da solo, abbandonato pure da sponsor e papà – che ha supportato Vale per ripicca con il figlio, frutto di un rapporto mai decollato -, contro tutto e tutti. Sentitosi accerchiato nella sua lotta a Rossi, il Prescelto da tifosi, paddock e tv, Jorge ha gridato la sua rabbia, – inopportuno, ma forse comprensibile -, ma è riuscito a mantenere lucidità nel momento topico. Alla fine ha visto premiato il suo lungo inseguimento, dal Qatar in poi, con alcuni baratri (-29 in Argentina, ma soprattutto il -23 di Misano) da cui non pareva potesse risollevarsi. Specie in una lotta contro un fenomeno come Rossi: i due hanno regalato una stagione che per 16 gare su 18 – il finale andrebbe censurato – è stata affascinante e nobilitata da una lotta intensa fra due campioni, che si sono spinti ai loro massimi livelli e vanno solo lodati per quanto mostrato in pista. Finisce un 2015 prima bellissimo, poi ignobile, che ha offerto attesa e pathos degni di un’Olimpiade o un Mondiale di calcio. Le polemiche no, proseguiranno. Il mondiale 2016 sicuramente sarà più teso che mai con Rossi che vorrà conquistare prima della ritirata il benedetto decimo successo e vendicarsi su Lorenzo e soprattutto su Marquez.