All’8 dicembre mancano meno di sei mesi. Quel giorno, il giorno dell’Immacolata Concezione, papa Francesco aprirà il “Giubileo straordinario della misericordia”. Che la data possa slittare sembra, per così dire, improbabile. Meno di sei mesi per mettere Roma nelle condizioni di affrontare in modo ottimale un evento che porterà nella Capitale milioni di pellegrini, nonostante il Pontefice abbia previsto che il Giubileo possa essere onorato in ciascuna Diocesi. Al di là degli aspetti religiosi, centrali per i fedeli, l’evento rappresenta una grande opportunità per il rilancio di un’economia romana stagnante. Ma, senza fare qualcosa, rischia di essere un’occasione perduta, che darebbe a Roma un colpo mortale, a cominciare dall’immagine. Non solo per gli scossoni dell’inchiesta “Mafia Capitale” l’amministrazione guidata dal sindaco Ignazio Marino non sembra oggettivamente in grado di gestire l’emergenza. Si va verso un Commissario Straordinario? Sarà nominato il prefetto Gabrielli? Marino smentisce dissensi con il governo (nel 2000 i poteri commissariali furono attribuiti al sindaco Rutelli) ma il Commissario giovedì 11 non è stato nominato dal Consiglio dei ministri. Tuttavia i giorni scorrono, e di mezzo c’è il Generale Agosto…