L’artista belga Jan Fabre sarà processato per attentato al pudore, molestie, violenza e bullismo. Accusato da una ventina di ballerine e ballerini di umiliazioni e di intimidazioni a sfondo sessuale, il 62enne coreografo, famoso per i suoi spettacoli ‘sovversivi’, è stato citato davanti al Tribunale di
Anversa il prossimo 21 settembre. Ne dà notizia la stampa belga, precisando che il rinvio a giudizio è legato alla chiusura dell’indagine iniziata dopo le accuse a Jan Fabre da un gruppo di ex ballerini della sua compagnia di performing art “Troubleyn” di comportamenti “sessisti e inappropriati”.
Jan Fabre, artista tra i più influenti della scena contemporanea, ed
anche tra i più controversi, per i suoi lavori provocatori, crudi sulla sessualità, è stato accusato nel settembre 2018 sulla scia della campagna #metoo. Una ventina di ex collaboratori della sua compagnia di danza e performance artistica “Troubleyn” si è poi lamentarono in una lettera aperta di aver subito pressioni psicologiche, “umiliazioni” e persino molestie sessuali. Nella lettera aperta che tre anni fa fu pubblicata sul sito web della
rivista d’arte olandese ‘Rekto: Verso’ gli ex ballerini di “Troubleyn” denunciavano gli atteggiamenti sistematici di “molestie” da parte ell’artista fiammingo. Venti firmatari, in maggioranza donne, affermarono che “l’umiliazione era il dolore quotidiano” all’interno della compagnia. Spiegavano poi che Jan Fabre invitava gli artisti cn il pretesto di performance di arte visiva e poi ha tentava un “approccio sessuale”. “Non ho mai avuto l’intenzione di intimidire o ferire le persone psicologicamente o sessualmente”, si difese all’epoca Jan Fabre in un diritto di replica sulla stessa pubblicazione.