I primi sono gli asiatici. Sveglia all’alba per chi, magari, a Roma può dedicare pochi giorni del suo tour europeo. Giapponesi, cinesi, coreani. Non sono gruppi. Quelli sono organizzati. Coppie, invece. Spesso giovani. Attrezzati di tutto punto per una lunga e faticosa giornata, che non può prescindere dall’incontro con il Canova.
Vengono da via Pinciana, arrivano nel Piazzale del Museo, intorno alle 7.30. Ma la Galleria Borghese, con i tesori raccolti dal cardinal nepote Scipione, apre alle 9. Ci vuole pazienza per ammirare i Caravaggio, i Tiziano, i Raffaello. E naturalmente e la “Paolina Bonaparte come Venere Vincitrice”. Ma se vieni dall’altra parte del mondo di tempo e pazienza non ne hai. Allora gli asiatici provano ad aggirare l’ostacolo. Se il museo è chiuso davanti, provano dietro, furtivi. Le porte di servizio, sono ovviamente sbarrate, anche se qualche dipendete comincia ad entrare.
Con l’occhio sospettoso, il viaggiatore scopre così, per caso, un altro tesoro di Roma. S’imbatte in uno degli angoli meno frequentati di Villa Borghese. Un luogo per famiglie e tate con bambini, soprattutto la domenica. Ma anche per i fissati del jogging mattutino, tra i quali – nel cuore dell’elegante quartiere Pinciano – non mancano mai volti noti.
Parco dei Daini, grande rettangolo stretto tra il Giardino Zoologico (oggi Bioparco) e via Pinciana, tra via Raimondi con i suoi villini liberty e via dell’Uccelliera. Non ci sono più i daini e le gazzelle nell’ex riserva del principe Borghese, ma restano le erme dei Bernini, e i lecci, gli allori, i pioppi neri, le querce rosse, i pini, i cipressi, i bagolari… Un paradiso tranquillo, nascosto… Che al viaggiatore mattiniero e paziente può riservare qualche sorpresa. Perché in un angolo del Parco dei Daini ha sede la Polizia a Cavallo, con le stalle, il maneggio… Ai cavalieri in divisa spetta il controllo di Villa Borghese. Si vedono spesso, lungo i viali, a coppie. Ma di mattina presto, lo squadrone esce in formazione. Ed è uno spettacolo vederlo trottare lungo il viale dei Due Mascheroni e viale delle Due Piramidi. Con al seguito, operativa, efficiente, anch’essa in “divisa”, la spazzatrice meccanica. Gli ansiosi viaggiatori asiatici osservano attenti. Poi tocca a Paolina Bonaparte.