I seggi sono chiusi e i giochi sono fatti: il popolo greco è stato chiamato ad esprimersi con un referedum se dire Si o NO all’accordo per il pagamento dei debiti ai creditori internazionali. Secondo le proiezioni, con il 90 %dei seggi scrutinati, il 61% circa del popolo ellenico è contrario. Lo spoglio è ancora in corso, ma un dato è comunque certo: a questo tanto atteso appuntamento il 65% dei greci si è recato al seggio, quindi il quorum è stato raggiunto e la votazione risulta valida. Il risultato, ormai consolidato, rispecchierebbe la maggioranza dei sondaggi diffusi dalle tv locali negli ultimi giorni. Gioia di Syriza, il partito del premier Alexis Tsipras, che si è fatto promotore di questo referendum, per consultare il popolo ellenico sulle proposte dei creditori di Atene in cambio di ulteriori finanziamenti per il salvataggio del Paese. La Grecia “farà tutti gli sforzi possibili per arrivare presto ad un accordo” con i creditori, “anche nelle prossime 48 ore”, ha fatto sapere il portavoce del governo di Atene. Tuttavia, secondo le prime reazioni, la posizione di Berlino sarebbe contraria alla ripresa dei negoziati. Le prospettive sono molto incerte.
Secondo alcune indiscrezioni la Cancelliera Angela Merkel si sarebbe sfogata accusando di portare la Grecia “contro un muro”. Intanto sia dal premier Matteo Renzi che dalla Francia arriva la richiesta all’Ue di non chiudere la porta alla Grecia, qualunque sia l’esito del voto di oggi. Stasera si terrà una riunione tra il ministro delle Finanze Varoufakis e la Banca di Grecia che sarebbe pronta a presentare una richiesta di aumento di liquidità di emergenza attraverso il programma Ela alla Bce. La Merkel domani volerà a Parigi da Hollande.
Intanto Tsipras alle 19 si è recato a Palazzo Massimo, la sede del governo, per seguire gli esiti del referendum. “Da domani apriamo la strada per tutti i popoli d’Europa. Oggi la democrazia batte la paura”, ha dichiarato il premier dopo aver votato ad Atene.