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Giornata di campionato negativa per le romane. Il Frosinone rende meno amaro il passivo

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“L’Epifania tutte le feste porta via”. Per le romane impegnate al rientro nella diciottesima giornata di campionato invece fa svanire gli obiettivi di inizio stagione. La Roma, pareggiando a Verona con il Chievo, perde punti dal trenino scudetto. Le prime quattro hanno vinto e ora la squadra di Garcia si trova a -6 dalla testa e soprattutto -3 dalla Juve arrivata alla sua ottava vittoria consecutiva. La Lazio non va oltre lo 0-0 con il Carpi in casa e rimane al centro classifica, mentre un buon punto del Frosinone a Reggio Emilia nel 2-2 contro il Sassuolo rende il bilancio delle romane meno passivo.

Il 3-3 di Verona è una mazzata psicologica per il gruppo di un Garcia apparso in confusione e con una difesa che ha subito 37 gol stagionali. C’è da dire che la Roma è falcidiata dalle assenze, visto che – oltre agli squalificati Dzeko, Pjanic e Nainggolan – danno forfeit anche Keita, Totti e all’ultim’ora De Rossi. Logico quindi che – come a Bologna e Torino – una Roma che ancora una volta vede sfumare il successo nel finale, faccia severa autocritica davanti ai suoi 1500 tifosi (che hanno fatto diversi cori a favore di Stefano e Ilaria Cucchi e contro le forze ell’ordine) ed il Chievo esulti come per una vittoria. La Befana, in fondo, ha sempre alcune sorprese nella calza. E Garcia, come da copione, continua a tremare in panchina in attesa del Milan.

La Lazio, senza gli squalificati Biglia e Milinkovic Savic, non riesce a superare il Carpi e deve rinviare il ritorno alla vittoria interna che manca dal 25 ottobre (contro il Torino). Lo 0-0 finale premia la prova degli emiliani, reduci da due sconfitte di fila e molto attenti sul piano tattico nella sfida dell’Olimpico. Gara spesso sotto ritmo, pochissimi gli spunti in avanti. Troppe ombre nella formazione romana, apparsa tanto lontana da quella vista nel successo di San Siro contro l’Inter. Il castigo al momento per gli uomini di Pioli è un centro classifica che serve solo per la riconferma al prossimo campionato.

La partita Sassuolo-Frosinone 2-2 sarà ricordata per l’esordio dolce amaro di Arlind Ajeti, difensore dei ciociari svizzero naturalizzato albanese. Prima devia il tiro di Defrel nella sua porta, poi nell’ultimo minuto del primo tempo si riscatta segnando il 2-1: su un angolo da sinistra, il difensore nazionale albanese segna di testa. E’ il primo gol con il primo tiro in porta nella sua prima partita in Serie A. Secondo punto in trasferta per gli uomini di Stellone che sono sempre più protagonisti della lotta per non retrocedere. Ora il Frosinone è a -1 dalla salvezza un punto in meno dal Genoa che ha 16 punti. Nel 2016 se si vuole salvare la mentalità deve essere sempre quella vista al Mapei Stadium, cioè di conquistare punti fuori casa con unghie e con i denti.