Il racconto di Joseph Conrad prende vita sul palcoscenico del Teatro della Pergola di Firenze. Alessio Boni è Armand d’Hubert e Marcello Prayer è Gabriel Férault, nell’adattamento teatrale dell’opera in cui la regia è dello stesso Boni. Sul palco anche l’attore Francesco Meoni e la violoncellista Federica Vecchio.
Il duello che accompagnerà tutta la vita dei due protagonisti inizia quando il tenente ussaro Armand d’Hubert deve arrestare il parigrado Armand Férault dopo che egli, in un duello, ha ferito il figlio di una personalità. Carico d’ira, lo sfida. Ferito, dichiara di voler uccidere il rivale.
I quattro camaleontici attori riescono a interpretare tutta una serie di personaggi che accompagnano la storia dei due contendenti. D’effetto è la scenografia che, ricca di artifici meccanici e luminosi rende il sipario dinamico. Si passa agilmente dalla stanza da letto in cui Férault viene sorpreso con una dama di compagnia, alla fredda nebbia della campagna russa. Dallo studio di un medico, alla residenza del ministro Joseph Fouché da cui d’Hubert si reca per salvare l’antagonista dalla ghigliottina.
Emozionanti sono le prime sfide a colpo di spada tra i due protagonisti: avvolti dalla nebbia non perdono occasione per scontrarsi, nonostante le dure proibizioni imposte dell’esercito napoleonico.
I duelli sono sospesi durante la Campagna di Russia del 1812: i racconti dei sopravvissuti (d’Hubert e Férault) permettono quasi di viverne le gioie iniziali, poi il freddo, la fame e la sofferenza.
L’articolazione delle luci e del fumo riesce a rappresentare un bosco in piena notte dove “i duellanti” consumano l’ultima sfida, stavolta a colpi di pistola.
Meraviglioso come gli spettatori trattengono il fiato.
Il violoncello suonato dal vivo che ha accompagnato la scenografia, ha permesso alla suspense di crescere. In una Pergola affollata, il pubblico ha vissuto intensamente un pezzo di Storia.
Erica Mazza