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12-21ott_ROMA CAPUT MUNDI_OFFOFF THEATRE_PRIMA NAZIONALE. Recensione

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Dal 12 al 21 ottobre 2018 è di scena, presso l’innovativo teatro Off/Off di via Giulia 19, lo spettacolo Roma Caput Mundi, scritto e diretto da Giovanni Franci e interpretato da Fabio Vasco, Valerio Di Benedetto e Riccardo Pieretti. Reduce dal successo di L’Effetto Che Fa (stesso cast, stessa squadra tecnica e anche stesso spazio teatrale), il drammaturgo ha deciso di proseguire il proprio discorso nel segno dell’attualità e della cronaca, offrendo un punto di vista scenico sui drammi che affliggono la società civile e le città, troppo spesso lasciati scorrere in sordina nel flusso della sempre più confusionaria agenda giornalistica, giocando abilmente sulla messa in abisso delle vicende dei tre personaggi e delle dinamiche che li legano fra loro nel gioco dell’alienazione e della violenza aggressiva come falsa speranza di redenzione della condizione di disagio che li contraddistingue.

La periferia della Capitale, in un momento storico di profonda decadenza che si sta dimostrando sempre più immanente e definitivo, spogliata qui della poetica pasoliniana della speranza di cambiamento, diventa il teatro dismesso di un tentativo di rivincita contro la sconfitta individuale e contro coloro che sono considerati nemici e avversari di un ingannevole anelito di “ristrutturazione” della società (l’estrema destra che raccoglie consensi sempre crescenti in quei dati contesti urbani): i tre personaggi si alternano in un gioco di violenze inaudite e ingiustificate contro immigrati, omosessuali e soprattutto contro tutti coloro che manifestano diversità e antagonismo, bersagli di un nichilismo distruttivo condito di droga e ideali sfumati, fallaci e distruttivi.

Sospesi tra il linguaggio letterario dei personaggi della gioventù cannibale anni ’90 e le suggestioni di una narrativa giornalistica e cronachistica  dello spazio e della città, come i Ragazzi di vita di Pasolini i protagonisti cercano di sopravvivere a loro stessi fino a quando la situazione non gli sfugge di mano, per portare ad un epilogo fra il tragico e il grottesco.

La regia, estremamente minimale e molto espressiva, coadiuvata da video ed effetti digitali curati  da Nuvole Rapide Produzioni, lavora sui personaggi mettendone in luce la forza bruta e le fragilità interiori, le diversità incolmabili, socioeconomiche e ideologiche, le stesse che porteranno alla rovina e al concludersi delle terribili vicende di forte impatto emotivo; si assiste alla dissoluzione e all’attraversamento non solo della periferia di Roma,ma soprattutto della periferia delle anime e delle vite, di esistenze e di  corpi spezzati e martirizzati su un altare di inganno ed illusione, di attuale nonsenso interiore.