Con Circa arriva all’Arena del Sole di Bologna un nuovo appuntamento con il circo contemporaneo, ancora una volta inteso soprattutto nella sua dimensione coreografica. Il corpo è al centro di un linguaggio visionario. Circa ha sede a Brisbane (Australia), ed è diretta da Yaron Lifschitz, che ha costruito il successo del gruppo affidandosi alla combinazione di corpi, luci, suoni e abilità atletiche degli artisti. In questo spettacolo acrobazia e movimento si fondono armonicamente e le possibilità espressive del corpo umano si spingono all’estremo.
La scenografia è quasi inesistente. Sul fondo è posizionato un grande telo bianco dove è proitettata l’ombra degli artisti in movimento. Si lanciano nello spazio, saltando in aria, superando ostacoli non visibili sul palco, ma reali nella vita quotidiana. Una forma di parkour aereo che parte dalla sfida fondamentale del circo: il rischio, la scommesssa sulle proprie possibilità. Nel circo contemporaneo è il corpo che concentra su di sè tutta l’attenzione. Un corpo virtuoso e magico al quale la coreografia, la danza, la drammaturgia e la musica donano un fascino del tutto diverso. I performer giocano con sè stessi con limpida forza atletica e un ritmo scatenato che ben si addice alle loro ardite invenzioni. Ma ritroviamo anche ironia e tenerezza. Una donna salirà con i tacchi sul corpo del partner, questa verrà poi lanciata da un performer all’altro; un’altra si tufferà nel vuoto da sei metri d’ altezza legata solamente al soffitto da una corda; un altro ancora si prenderà a schiaffi creando suoni e musica per gli spettatori. Un circo spogliato di tutti gli orpelli e costruito sulla celebrazione del movimento. Un circo del cuore, che scova paesaggi emotivi inediti e straordinarie acrobazie in un’atmosfera inquieta e sottile.
Alessandro Vellaccio