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Due borghesi piccoli piccoli i Suoceri Albanesi del Sala Umberto

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Fino al 19 Febbraio è in scena al Teatro Sala Umberto la nuova divertente commedia di Gianni Clementi:”I suoceri albanesi: due borghesi piccoli piccoli”, per regia di Claudio Boccaccini.

Una moderna famiglia borghese: protagonisti Lucio (Francesco Pannofino), consigliere comunale guidato da un forte carattere innovatore, Ginevra (Emanuela Rossi), brillante Chef di un noto ristorante all’avanguardia e la loro giovane figlia sedicenne Camilla, ragazza strafottente e insolente, che non accetta la politically correct della quotidianità dei genitori.

Uno stile di vita costruito sulla trasmissione di grandi valori e ideali, dove ogni parola non è mai lasciata al caso. Il contrasto generazionale è infatti uno dei temi principali affrontati dall’opera; un confronto che per quanto sia serio e complesso è analizzato in modo estremamente leggero e piacevole. Gradevole come del resto tutta la commedia, poiché accompagnata da battute sprezzanti e sarcastiche che spesso coinvolgono il pubblico in rumorose risate. Inoltre, l’appartamento della coppia è generalmente frequentato da due personaggi insoliti, quali la migliore amica di Ginevra, Benedetta, un’eccentrica erborista perennemente in analisi e ossessionata dalla ricerca di un uomo, che sfortunatamente non riesce mai a trovare; infine lo stravagante Tenente Colonnello, un uomo bizzarro ed eccessivamente loquace.

Come in tutte le famiglie gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, un giorno infatti causa la rottura di una tubazione del bagno di servizio, che rischia di allagare l’appartamento sottostante, i coniugi sono obbligati a chiamare una ditta idraulica per risolvere il problema.  Alla porta di presenterà una ditta formata da due ragazzi: Igli di 35 anni e Lushan di 18.  I due albanesi, hanno una difficile storia alle spalle: viaggi su barconi fatiscenti, clandestinità ed  infine il tanto atteso permesso di soggiorno e l’avviamento di una Ditta. Un esempio di grande valore, un modello per Camilla e i giovani come lei, troppo spesso abituati a situazioni confortevoli  ed iperprotettive. E’ questo a cui pensano Lucio e Ginevra, guardando questi due giovani tanto vicini ma allo stesso tempo esperienzialmente cosi lontani. Un pomeriggio Lucio di ritorno a casa ad un orario imprevisto, si imbatterà in un’inaspettata sorpresa capace di far crollare tutte le certezze sue e di Ginevra.

Una commedia molto leggera e naturale che riproduce tutti gli aspetti quotidiani della vita, ad esempio il conflitto tra genitori e figli, i problemi di cuore, o l’innamoramento giovanile. Ma la tematica centrale dell’opera è senza dubbio l’ipocrisia del mondo borghese e benestante.

Ed è proprio ciò che accade in questa commedia politicamente “scorretta” che ha voglia di far divertire e ridere il pubblico, (talvolta attraverso espressioni ironiche), sottolineando i caratteri dei protagonisti. Sicuramente il personaggio di Lucio è caratterizzato da controversie, pronto ad abbracciare qualsiasi etnia, purché non se la ritrovi in casa. Così come Ginevra non gioirà dei suoi piatti dove la creatività prende il posto del vero cibo. E ancor meno farà piacere agli albanesi il loro ritratto, proposto dallo spettacolo. Si tratta dunque di una commedia che evidenzia gli stereotipi e i preconcetti esposti sotto un punto di vista tagliente, mettendo in luce il fatto che nonostante gli sforzi nessuno riesce a seguire correttamente i principi imposti dal “politicamente corretto”.