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Fabrizio Pallara con VOCE PAROLE, sei spettacoli in versione audio per le nuove generazioni _ dal 26 dicembre al 6 gennaio

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VOCE PAROLE

RASSEGNA DI TEATRO DI NARRAZIONE

a cura di Fabrizio Pallara

Immancabili le proposte interamente dedicate al pubblico delle nuove generazioni che, dal 26 dicembre al 6 gennaio (sabatodomenica mercoledì sempre ore 17) sulla pagina Spreaker del Teatro di Roma, conquisteranno i più piccoli e le loro famiglie con VOCE PAROLE, la rassegna di teatro di narrazione curata da Fabrizio Pallara e rimodulata, per questa seconda edizione, in un formato d’eccezione aperto all’ascolto. Un programma di sei spettacoli rielaborati e tradotti in versione audio, per interrogarsi su cosa significhi raccontare e ascoltare, tra fiabe classiche e nuove invenzioni, ma anche per ricreare un momento di incontro, dando spazio all’immaginazione tra suoni e parole.

Il progetto dedicato alle nuove generazioni della rassegna VOCE PAROLE, originariamente pensata per essere diffusa fra gli spazi dei teatri Argentina, India e Torlonia, rinasce aggiornato sulle esigenze di questo tempo sospeso e, proprio lavorando sulla limitazione della chiusura delle sale teatrali, attiva una nuova e forte componente di coinvolgimento: quella dell’ascolto, con uno spirito ancora più creativo e immersivo, volto a incoraggiare e valorizzare la formazione dei piccoli spettatori e delle piccole spettatrici attraverso un viaggio fra i mondi possibili di un teatro “immaginato”. La rassegna si inserisce, infatti, nella programmazione strutturata da Fabrizio Pallara, per il primo anno alla guida della sezione di Stagione interamente dedicata al pubblico delle nuove generazioni per il Teatro Torlonia, che ospita inoltre la residenza artistica della compagnia teatrodelleapparizioni.

VOCE PAROLE si apre sabato 26 dicembre (ore 17, per bambini dai 4 anni) con il primo ascolto de La bella addormentata nel bosco – regia e testi di Fabrizio Pallara, narrazione e canti Nicoletta Oscuro e complementi sonori a cura di Vito Vella – in cui è però stavolta lo sguardo della settima fata, con il suo maleficio, a raccontare un punto di vista diverso sulla fiaba, sviluppando una storia parallela. Una narratrice e testimone della vicenda che, come una sarta laboriosa, allaccia i fili dei ricordi e cuce una mappa di sentimenti belli e brutti, paurosi e necessari, capaci di rivelare la complessità che ognuno deve affrontare per vivere, cadendo e rialzandosi.

Domenica 27 dicembre (ore 17, per bambini dai 6 anni) secondo ascolto con l’anteprima audio di Storia d’amore e alberi, testo del 1998 che dalla prima replica nel 2009 ha coinvolto migliaia di bambini nel gioco più importante che si possa immaginare: piantare alberi. Scritto da Francesco Niccolini, anche regista insieme a Luigi D’Elia, con in scena Simona Gambaro, è liberamente ispirato al romanzo di Jean GionoL’uomo che piantava gli alberi (1980), diventato un racconto simbolo per la difesa della natura e l’impegno civile, oltre che un messaggio d’amore per l’albero e il suo valore universale. Lo spettacolo racconta di un uomo che si ingarbuglia nei suoi ragionamenti, dialogando con i bambini e con un interlocutore immaginario, fino a confessare delle sue disavventure fra nuvole perdute, cieli e montagne, circhi, canarini, leoni e clown, ma soprattutto del piccolo giardiniere di Dio, della sua poetica resistenza e della sua ostinata generosità.

Mercoledì 30 dicembre (ore 17, per bambini dai 10 anni) si prosegue con il terzo ascolto in cui va in onda Il minotauro, per voce di Roberto Anglisani, su testo di Gaetano Colella e regia di Maria Maglietta, con musiche di Mirto Baliani. A partire dal Minotauro di Friedrich Durrenmatt e da un racconto di Jorge Luis Borges, l’audio-spettacolo si addentra nel tema della “diversità” e delle paure che essa genera, mettendole al cuore del labirinto dove risiede la mitica creatura. Un incontro fra il Minotauro e un Icaro ancora ragazzo, grazie ad un pallone lanciato per sbaglio da quest’ultimo nel labirinto; quando prova a recuperarlo, vede per la prima volta “Il Mostro” di cui tutti hanno paura, ma invece di fuggire, impara a conoscere quell’essere rinchiuso, ascolta i suoi racconti e ne diventa amico fino a tentare, infine, di difenderlo da Teseo venuto per ucciderlo.

Sabato 2 gennaio (ore 17, per bambini dai 3 ai 6 anni) è la volta del quarto ascolto con HOMESWEETHOME, CAPITOLO I: CASA DOLCE CASA di e con Roberto Capaldo, con la collaborazione artistica di Emma Mainetti. Un racconto sulla casa come luogo interiore, caldo, vivo, che ognuno dovrebbe abitare dentro di sé, per riconoscerlo poi anche fuori, in altri spazi, in altre persone, e con cui i bambini hanno, in particolare, una intima e profonda connessione. Protagonista è Scoiattolo, che si risveglia dopo il lungo letargo invernale e decide di mettersi in cammino per andare a cercare “la casa giusta”. Un racconto semplice e poetico, per un solo attore che attraverso gli strumenti della narrazione e delle musiche evoca in un’atmosfera magica la scoperta della propria casa.

Domenica 3 gennaio (ore 17, per bambini dai 3 ai 6 anni) HOMESWEETHOME prosegue per il quinto ascolto con il CAPITOLO II: L’INTRUSO, che dopo la ricerca sul tema della costruzione della propria “casa”, intesa come luogo di integrità fisica e di relazioni, affronta il tema dell’incontro con l’altro, della paura del diverso, dello sconosciuto che viene spesso etichettato come “strano”. Uno spettacolo che nasce grazie all’incontro e al confronto con gli ospiti e gli operatori della RSA Casa di Industria Onlus, dell’Associazione Dormitorio San Vincenzo de Paoli e all’Asilo Notturno San Riccardo Pampuri Fatebenefratelli Onlus di Brescia, e che riprende la storia di Scoiattolo dalla sua felice vita nella grande casa-albero in mezzo al bosco, in procinto di essere turbata da un imprevisto che lo spaventerà non poco: l’incontro con uno strano animale, un intruso a cui decide di dare la caccia, per capire infine che per tutto il tempo non ha inseguito che se stesso.

Mercoledì 6 gennaio (ore 17, per bambini dai 7 anni) sesto e ultimo ascolto con Il fiore azzurro di e con Daria Paoletta, spettacolo vincitore Inbox verde (2017) e menzione speciale Festebà (2017), che porterà gli spettatori-ascoltatori in un viaggio attraverso la storia del popolo tzigano, per parlare dell’accettazione del diverso, del superamento delle avversità della vita, dell’amicizia e della capacità di immaginare che il proprio destino non sia scritto ma, al contrario, in continuo cambiamento. Una storia vissuta sulla pelle dell’autrice, appartenente alla tradizione zigana, che inventa per il protagonista della storia, Tzigo, un viaggio iniziatico che passa per la casa di una strega, per la tomba della sua mamma, per boschi e caverne, attraversando le stagioni e incontrando aiutanti magici, lasciandosi guidare dal “fiore azzurro” alla scoperta della fortuna e della felicità.